
Le Grotte del Caglieron sono una meta facile e un’esperienza divertente da fare con i bambini.
Quando ci siamo stati con le nostre, avevamo tutti un gran bisogno di una giornata tranquilla all’aria aperta, visto che è stata la prima gita che abbiamo fatto dopo il lockdown del 2020.
Oltre alla bellissima passeggiata tra le grotte, abbiamo trovato davvero tanta tanta gente!
Da un lato è sicuramente perché le Grotte del Caglieron piacciono molto alle famiglie, contano infatti circa 80.000 visitatori annuali. Dall’altro è perché, dopo mesi di reclusione, abbiamo tutti un gran bisogno di stare all’aria aperta.
In ogni caso considerate una certa affluenza nel weekend ed armatevi dunque di pazienza.


Grotte un po’ naturali e un po’ artificiali
In queste bellissime formazioni c’è tanto lo zampino della natura quanto quello dell’uomo.
Il Torrente Caglieron ha scavato la roccia, dando vita ad una fossa attraversata da piccole cascate e cavità che l’uomo ha continuato a scavare. Da queste pareti si ricavava infatti la “piera dolza”, materiale usato in edilizia fin dal XVI secolo, come ad esempio il turchino con cui sono costruiti la chiesa e il campanile di Fregona.


Le rocce più antiche appartengono al periodo Terziario (argille e arenarie) e testimoniano il passato di ambiente marino, mentre le formazioni più recenti sono caratteristiche di un ambiente lacustre.
La formazione delle grotte è il risultato tanto dell’erosione per via meccanica, quanto della dissoluzione chimica chiamata carsismo. Se le Grotte hanno oggi un aspetto naturale è anche merito delle concrezioni calcaree che arricchiscono le caverne, conferendo la forma di una volta.
L’origine del nome Caglieron è curiosa: sembra derivi dal termine “cagliere”, cioè il grande pentolone di rame usato per cuocere la polenta. Si chiamano infatti “cagliere” le conche semisferiche che si formano alla base delle cascate a causa dell’erosione dell’acqua corrente che crea dei vortici, generando uno scavo di forma simile a quella della pentola.
“Scalpellini” è invece il nome dei cavatori delle Grotte del Caglieron, abilissimi nell’estrarre la roccia seguendo la “vena”, cioè lo strato di piera dolza che, nelle cavità, poteva essere inclinata anche di 45°: per questo motivo alcune grotte risultano alte e lunghe e sorrette da colonne che ne garantiscono stabilità.


Delle Grotte non si usava solo la piera dolza, ma anche il materiale residuo della lavorazione. La sabbia dell’arenaria era usata addirittura come bio detergente antiossidante per tutti gli oggetti in rame, molto presenti nelle case del tempo.
Come visitare le Grotte del Caglieron con i bambini
Una volta lasciata l’auto al parcheggio, la prima tappa che incontrerete sarà il Centro Visite Infopoint. Si trova di fronte all’inizio del percorso e lì si potrà reperire il materiale informativo cartaceo.
Il depliant con il percorso è disponibile anche in versione digitale.
Attraversata la strada dal Centro Visite si incontrerà una passerella di legno che sovrasta il Torrente Caglieron.
Il percorso per visitare le Grotte del Caglieron è un facile anello perfetto da fare con i bambini, ma purtroppo, non con i passeggini. Alcuni tratti si percorrono lungo delle passerelle anche all’interno delle grotte e non sono perciò adatti, né abbastanza larghi. I cani, invece, non troveranno ostacoli, ma andranno tenuti al guinzaglio corto.


Dall’ingresso potrete seguire il percorso segnalato e visitare le Grotte, godendovi un po’ di ombra e refrigerio al loro interno, se è una giornata calda. In inverno, invece, le Grotte saranno impreziosite da variopinte stalattiti e stalagmiti.
Lungo l’itinerario incontrerete anche due piccoli mulini: uno è oggi un ristorante/punto ristoro, molto frequentato, all’interno del quale potrete trovare anche i servizi igienici.


Per visitare le Grotte del Caglieron sono consigliate le scarpe da trekking o, comunque, scarpe con suola anti-sdrucciolevole. Il fondo può infatti essere bagnato e, quindi, scivoloso, soprattutto sulle passerelle.
Il percorso è aperto dalla mattina al tardo pomeriggio e la lunghezza è di circa 1 km. Il giro può durare all’incirca un’oretta.
Sono presenti aree picnic all’esterno dell’area per chi volesse portarsi il pranzo al sacco, ma in zona ci sono molti ristoranti, oltre a quello presente all’interno.
Al Borgo dello Scalpellino troverete anche una fontanella di acqua fresca per riempire le borracce.


Vista la brevità del giro, noi abbiamo continuato la nostra giornata di esplorazione prendendo l’auto e recandoci a Sant’Antonio Tortal (BL) a circa 45′ dalle Grotte. In quell’occasione abbiamo visitato i Canyon Brent de l’Art, di cui abbiamo già scritto: uno spettacolo naturale davvero unico!
Come arrivare alle Grotte del Caglieron
Le Grotte si trovano a Breda di Fregona, in provincia di Treviso, a circa mezz’oretta dall’Altopiano del Cansiglio.
All’arrivo si può lasciare l’auto in due punti: in Via Ronzon o in Via Grotte del Caglieron. Si tratta di due piccoli parcheggi a pagamento, perciò generalmente è consigliabile arrivare presto per trovare posto ed essere muniti di spiccioli. Il costo è di € 2,00 all’ora, mentre l’accesso alle Grotte è gratuito.
Solitamente l’accesso ai parcheggi è regolamentato nei giorni festivi. Se dovessero essere già pieni, bisognerà quindi parcheggiare in centro a Fregona, a circa 30′ di camminata dall’accesso delle Grotte.
L’ingresso al parco costa € 4,00, bambini esclusi: per tutte le agevolazioni e gli orari dell’Info Point: questo è il link da consultare.
La provincia di Treviso ha davvero tanto da offrire, sia a livello di natura che di cultura, prova a dare un’occhiata ad altre attività che puoi fare in zona 👇
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