È una vera superstar di Instagram e per raggiungerlo con i bambini potrete fare una bellissima passeggiata in mezzo ai boschi: è il Drago di Vaia di Marco Martalar e si trova a Lavarone (TN) sull’Alpe Cimbra.
Il Drago di legno più grande d’Europa del mondo
I primati e i record hanno il loro fascino, non c’è che dire, perché ti promettono qualcosa di spettacolare. Abbiamo visitato, ad esempio, il labirinto più grande del mondo, in provincia di Parma, ed è sorprendente pensare quanti di questi record siano presenti in Italia!
Il Drago di Vaia si era già conquistato il primato di “drago di legno più grande d’Europa” quando è stato costruito per la prima volta a Lavarone, ma questa prima versione – come sapete – è andata distrutto. La sua nuova versione, Drago Vaia Regeneration, è arrivato ancora più in là: è il drago di legno più grande del mondo!
Nel caso del Drago di Vaia, oltre al record, a creare aspettativa c’è anche l’enorme notorietà che questa scultura ha raggiunto negli ultimi tempi nella rete che ce l’ha fatto osservare, ammirare, desiderare per molto tempo.
Ma di cosa si tratta?
Il Drago di Vaia è una scultura realizzata nel 2021 dall’artista Marco Martalar con il legno recuperato dalla tempesta Vaia. Per realizzata sono occorsi più di 2000 pezzi di legno di recupero e misura 7 metri di lunghezza e 6 metri di altezza. Un bel bestione!
Vaia è stata un flagello per le nostre montagne. La tremenda tempesta che si è abbattuta sul Norditalia nel 2018 ha spazzato via boschi che erano lì, a guardia dei versanti montani, da secoli e chissà quante centinaia di anni ci vorranno per vedere la situazione ripristinata.
Nell’attesa che la natura facesse il suo corso, però, c’è chi si è adoperato per creare qualcosa di bello e di buono con ciò che Vaia ha distrutto. Marco Martalar ha centrato l’obiettivo con le sue bellissime sculture realizzate con il legname recuperato.
Non c’è solo il Drago alato, infatti: da Vaia sono nati il Leone, il Cervo, il Gallo, l’Angelo e altri ancora. Noi finora ne abbiamo visti 3 e tutti ci hanno incantato, ma desideriamo vederli tutti (abbiamo una missione!).
Arte, attualità, recupero, valorizzazione territoriale, ecosostenibilità si integrano perfettamente in questa opera di land art che vale davvero la pena visitare.
La scultura fa parte di Lavarone Green Land, un progetto che punta valorizzare il territorio dell’Alpe Cimbra in un’ottica ecosostenibile.
E, in più, se siete appassionati di fantasy come noi, non potrete rinunciare all’aspetto epico che il profilo del Drago regala, nella sua imponenza, sullo sfondo delle vette.
Drago Vaia Regeneration
Come dicevamo, l prima versione del Drago di Vaia è stata vittima di un incendio doloso nell’estate del 2023 (dopo il danno della tempesta, anche la beffa della stupidità umana).
Ma nella primavera del 2024 il Drago di Vaia è risorto dalle sue ceneri e non solo metaforicamente.
L’autore Marco Martalar, infatti, ha realizzato nell’arco di 10 mesi un nuovo e mastodontico drago, lungo 16 metri e alto 7 metri che al suo interno contiene anche pezzi del legno carbonizzato del suo predecessore.
Questa nuova opera rappresenta non più solo la resistenza e la resilienza di fronte alla violenza dei fenomeni naturali, ma anche la rivalsa rispetto a quanti vorrebbero annientare il desiderio di rinascita di chi non si fa abbattere dalle avversità.
Dove si trova il Drago Vaia
Il Drago Vaia Regeneration si nella frazione di Magré, nel comune di Lavarone (TN), uno dei comuni dell’Alpe Cimbra.
Domina l’altura del Tablat proprio sopra alla frazione e, se passerete in auto, attraversando Magré, lo vedrete stagliarsi all’orizzonte.
Come raggiungere il Drago di Lavarone con i bambini
Prima di spiegarvi come raggiungere il Drago Vaia con i bambini, devo fare una premessa: da quando è stato inaugurato, a novembre 2021, la scultura ha avuto un enorme successo, tanto da creare un problema logistico nella piccola frazione di Magré, sulla quale il Drago si affaccia.
Dato l’enorme afflusso e la scarsa presenza di parcheggi nell’abitato, si è deciso di chiudere la frazione al traffico e istituire dei veri e propri “Sentieri del Drago” per permettere di raggiungerlo a piedi, partendo dalle frazioni limitrofe.
Attualmente sono presenti due modalità “easy” per raggiungere la scultura e la piana sulla quale sorge, senza troppa fatica:
- la seggiovia Tablat che, con partenza dalla frazione Bertoldi, arriva allo chalet Tana Incantata
- la navetta che, con pochi euro, vi porterà dal Parco Palù a Magré. Con una breve passeggiata aggiuntiva, sarete arrivati a destinazione.
Tuttavia noi pensiamo che l’occasione sia perfetta per fare una passeggiata nella natura e “conquistarsi” la meta con un po’ di fatica. Ecco perché abbiamo scelto di indossare le scarpe da trekking e, nonostante il ghiaccio, raggiungere il Drago Vaia a piedi, esperienza fattibilissima anche con i bambini.
Una recente novità riguarda inoltre il Giocalibro dedicato ai più piccoli. Alla partenza degli impianti di risalita vi sarà possibile acquistare il kit che contiene un libricino con giochi e indovinelli da risolvere lungo il Sentiero del Drago.
I bambini potranno così conquistare un omaggio da richiedere alla casetta dell’Infopoint presente sulla piana del Drago. L’infopoint non era presente alla nostra prima visita, ma è un’ottima iniziativa per acquistare qualche souvenir a sostegno del progetto Lavarone Green Land e bere un bicchiere di the o di succo di sambuco.
I 3 sentieri per raggiungere il Drago Vaia a piedi con i bambini
Si chiamano “Sentieri del Drago” e in circa un’oretta (anche meno se non siete con i bambini), vi porteranno sulla sommità di Magré per ammirare il Drago di Vaia in tutta la sua possanza.
Noi ne abbiamo percorso uno la prima volta in inverno e un altro in estate, ma ve li riportiamo tutti, fermo restando che per maggiori informazioni vi conviene contattare l’APT Alpe Cimbra che vi potrà aggiornare, oltre che sul percorso, anche sulle sue condizioni (indispensabile in inverno).
I sentieri sono lunghi per lo più dai 2 ai 3 km e si percorrono in un tempo che varia da 45 minuti a 1 ora e mezza, presentano delle leggere salite, non impegnative.
Sentiero da Gionghi
Si parte dal Municipio di Lavarone (parcheggio dalle scuole) e si procede in direzione dell’Hotel Fior di Roccia seguendo le indicazioni “Sentiero del Drago”.
Il sentiero, una volta usciti dall’abitato, prosegue nel bosco. Ad ogni bivio che incontrerete, tenetevi sulla destra e in meno di un’ora avrete raggiunto il Drago.
Sentiero da Cappella/Passo Cost
Abbiamo fatto questo sentiero in estate e siamo partiti dall’area sosta camper che si trova proprio in parte al parcheggio del cimitero della frazione Cappella.
Ci siamo quindi diretti a piedi verso la Chiesa di Lavarone e proseguito poi per via Marconi fino ad arrivare ad un bivio con una croce dove abbiamo trovato i primi “cartelli del drago”. Ci si tiene sulla destra e si segue la segnaletica fino alla frazione di Magré.
Si comincia ad andare in salita, passando in mezzo alle case, poi per strada asfaltata, fino a raggiungere l’azienda agricola “Soto al Croz” dove abbiamo incontrato caprette, galline, cavalli e pony.
Continuando a seguire le indicazioni del Sentiero del Drago, si fa ancora un po’ di salita, fino a conquistare il Tablat, il pianoro dove sorge il Drago.
Noi siamo arrivati insieme ad un gruppo di cavalieri…sapevi che si può fare anche un’escursione a cavallo fino al Drago?
Sentiero da Bertoldi
Questo è quello che abbiamo percorso in inverno e che passa per la frazione Slagenhaufi.
Siamo partiti dal grande parcheggio degli impianti di risalita che si trova a Bertoldi, frazione di Lavarone.
Il sentiero parte proprio di fronte a Neveland, lo snow park per i più piccoli.
Dall’altro lato della strada troverete le indicazioni per Slagenhaufi, altra piccolissima frazione di Lavarone. Si comincia con una strada asfaltata che vi porterà fino alla frazione.
Una volta superato il piccolo abitato, continuate a seguire le indicazioni per lo chalet Tana Incantata e poco dopo troverete anche i cartelli recanti l’indicazione “Sentiero del Drago”.
Una volta usciti dalla frazione, comincerete una leggera salita nel bosco che attualmente è ghiacciata, quindi occhio con i bambini e, soprattutto, calzature adatte: scarpe da trekking, meglio se dotate di ramponcini.
Non avrete dubbi sul percorso, essendo ben segnalato e pian piano vi inoltrerete sempre di più in un bellissimo bosco silenzioso. Passerete sotto alla seggiovia che arriva alla Tana Incantata e attraverserete le piste da sci (qui occorre un po’ di attenzione con i bambini).
Smetterete di seguire le indicazioni per lo chalet solo dopo aver superato la seggiovia e qui potrete decidere se proseguire per il Drago, tenendo la sinistra, o se fare una pausa alla Tana Incantata in una bellissima location.
Proseguendo per il Drago, attraverserete noi abbiamo trovato il terreno piuttosto fangoso, visto che è molto soleggiato e la neve era quasi sciolta (gennaio 2022).
Da questo punto in poi, se prima non avevamo incontrato quasi nessuno, il sentiero si fa più trafficato: il Drago è vicino!
Raggiunto un pianoro con una meravigliosa vista panoramica, seguite lo sciame di gente per incontrare con lo sguardo il profilo legnoso di questo meraviglioso Drago alato: siete arrivati!
L’area nella quale sorge il Drago si presta bene a fare un picnic al sole, anche in inverno, se è una giornata calda come quella che abbiamo trovato noi.
Per il ritorno, visto che il ghiaccio era tanto e le bambine avevano già esaurito le forze, abbiamo scelto di dividerci. Io e le bambine siamo scese verso la frazione di Magré, mentre il papà ha ripercorso rapidamente il tragitto dell’andata per recuperare l’auto.
Quando possibile, io preferisco fare tragitti diversi tra andata e ritorno, anche solo per vedere un pezzettino diverso di mondo!
Cosa sapere prima di visitare il Drago di Vaia
Come vi spiegavo all’inizio, il Drago Vaia ormai è una big star della rete e sono tantissime le persone che salgono a visitarlo, soprattutto nel weekend.
Se arriverete all’orario nel quale arrivano tutti, molto probabilmente non riuscirete a vivere un’esperienza chissà quanto intima, ci sono momenti nei quali la folla può essere davvero consistente.
Ma secondo noi vale la pena visitarlo comunque, anche se troverete molta gente attorno a questo mega drago di legno che vi renderà impossibile fare degli scatti davvero epici.
Se cercate invece le atmosfere magiche, vi conviene arrivare all’alba o al tramonto o durante la settimana e allora la suggestione è assicurata! Riconosciamo però che con i bambini è un po’ difficile, quindi, in caso contrario, che siate quantomeno preparati ad una realtà diversa da quella che si vede su Instagram.
Dato l’alto afflusso di gente, quello che possiamo consigliarvi è ovviamente tanto, tanto, tanto rispetto: per i luoghi, per la montagna, per l’opera.
Meno impatto riusciremo a produrre, più a lungo durerà. Cercate quindi di essere rispettosi anche per chi non riesce ad esserlo e garantire che questa bellissima opera d’arte rimanga ancora per molto tempo a scrutare – un po’ torva e minacciosa – la valle e i suoi abitanti.
E se i Draghi sono tra i vostri personaggi preferiti, non mancate di visitare il luogo nei quali vivono i Draghi del Latemar: la Val di Fiemme!
Scopri qui cos’altro puoi fare in Trentino Alto-Adige:
Consigli di lettura
Il grande libro dei giochi dei draghi di Anna Láng
Ed. White Star
I draghi sono tutti diversi, ce ne sono tantissime specie, ognuno con il suo carattere e le sue caratteristiche.
A noi piace pensare a loro come a dei personaggi con i quali si può giocare, scherzare, vivere grandiose avventure.
E questo libro-attività contiene tantissimi giochi per divertirsi insieme ai draghi, soprattutto in viaggio, visto che contiene già al suo interno tutto ciò che occorre per giocare.
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