
La Lessinia, meta ideale per le fughe fuori porta con i bambini, è sempre stato per noi un territorio piuttosto inesplorato. Trascorrerci un weekend in camper ci è servito per innamorarcene e restare letteralmente a bocca aperta, perché spesso gli altopiani sono sottovalutati, rispetto alle maestose vette che circondano il Nord Italia. Niente di più sbagliato.
Alla scoperta della Lessinia con i bambini
Siamo in provincia di Verona, sui Monti Lessini, un altopiano che fa parte delle Prealpi Venete e sul quale si estende il Parco Naturale Regionale della Lessinia. In Lessinia le altitudini vanno dai 1.000 ai 1.300 mt s.l.m nella zona centrale e le principali vette non superano i 2.000 mt: ambiente dunque accessibile, ideale per vacanze e gite con i bambini.
La Lessinia è abitata fin dai tempi della preistoria e conserva un patrimonio unico di reperti umani, ma anche naturali, come i fossili che affascineranno i bambini e di cui ti parleremo anche qui, in questo articolo.
Ma quei paesaggi incantevoli, con pascoli che si estendono a vista d’occhio e lievi declivi, a nostro avviso, vanno percorsi a piedi. Per questo motivo vi porteremo con noi a ripercorrere il weekend che abbiamo trascorso in Lessinia, camminando tra le Sfingi (curiosi di sapere che cosa sono?), assaggiando le specialità del Rifugio Lausen e scoprendo orsi preistorici e grotte leggendarie.
Siamo stati in Lessinia in primavera, con la neve che si stava ancora sciogliendo e i primi fiori che cominciavano a spuntare. Cieli uggiosi e prati verdi, macchiati di bianco e di giallo: pura magia.


Museo Geopaleontologico di Camposilvano
Per partire nell’esplorazione della Lessinia con i bambini, perché non cominciare proprio dagli albori?
Il Museo Geopaleontologico di Camposilvano, a Velo Veronese (VR), è un piccolo locale che però racchiude tanti tesori.
Nato per volontà del Cavalier Attilio Benetti, grande studioso dei fossili dei Monti Lessini e per questo ricordato come “il custode della Lessinia“, il museo propone una nutrita esposizione di fossili, scheletri preistorici, ma anche reperti archeologici e testimonianze della presenza umana sull’altopiano, fin dall’antichità.
Particolarmente ampia è la collezione di ammoniti della Lessinia, la cui caratteristica forma a spirale è la più conosciuta anche dai bambini. Davvero interessante è la sezione dedicata ai fossili marini tra i quali figurano anche resti di ittiosauri del Giurassico e del Cretaceo.


Ma le vere “chicche” di questo museo sono:
- le impronte del dinosauro Kayentapus: bipede e carnivoro, risale a circa 200 milioni di anni fa e le sue orme sono state ritrovate nell’Alta Lessinia, rimaste impresse nel terreno di quella che era una spiaggia tropicale;
- la scultura Icarus dell’artista Mauro Lampo Olivotto che rappresenta lo scheletro del dinosauro Kayentapus a grandezza naturale, alta ben 5 metri;
- lo scheletro dell’Orso delle Caverne, ossia Ursus spelaeus, alto 3 metri ed estinto da 25.000 anni, scoperto proprio dal Cav. Benetti.


L’ingresso al Museo Geopaleontologico di Camposilvano è gratuito fino ai 6 anni, per bambini da 6 a 15 anni costa € 3,00 e per gli adulti costa € 4,00 ed è chiuso da metà gennaio a metà marzo.
Nel sito ufficiale trovate gli orari e i giorni precisi delle aperture.
Il Museo di Camposilvano è gestito dall’associazione culturale BenettiCeras Aps che segue anche il Museo Paleontologico e Preistorico Sant’Anna d’Alfaedo e, sempre all’interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia, troverete anche il Museo dei Fossili di Bolca.
Ecco la posizione esatta del museo, dove troverete poco distante un ampio parcheggio a pagamento:
Il Covolo di Camposilvano e la leggenda di Dante
La visita al Museo di Camposilvano non finisce qui: c’è ancora una grotta leggendaria di scoprire! Proprio dietro al museo troverete una staccionata e un percorso su gradini che, in meno di 500 metri, vi condurrà al Covolo di Camposilvano.
Si tratta di una grotta profonda 80 metri che si è formata a seguito del carsismo. Qui l’acqua piovana, millennio dopo millennio, ha dissolto la roccia calcarea dando origine ad una caverna e ad uno spettacolare anfiteatro roccioso che ha un che di tenebroso.
La leggenda vuole infatti che proprio qui Dante Alighieri abbia tratto ispirazione per i gironi infernali della Divina Commedia. Mito o realtà?
Sappiamo per certo che Dante, esiliato da Firenze, è stato ospite degli Scaligeri a Verona e non sarebbe assurdo pensare che abbia visitato questi luoghi. Che sia proprio la Grotta del Covolo la porta d’accesso all’Inferno Dantesco immaginata dal poeta? E forse il deposito perenne di ghiaccio che si trova sul fondo della cavità può aver ispirato il Lago del Cocito, punizione infernale per i traditori?


Attenzione: si accede al sentiero per il Covolo di Camposilvano solo con il biglietto del Museo Geopaleontologico.
Valle delle Sfingi
Un nome molto evocativo per un trekking facile anche con i bambini che vi farà innamorare della Lessinia.
Questa escursione parte da Camposilvano, pertanto vi consigliamo di utilizzare il parcheggio nei pressi del museo se siete in auto:
Dovrete attraversare il centro della frazione, proseguire dopo il Campeggio Camposilvano, lungo la SP6 fino all’imbocco della strada per Contrada Brutto e lì troverete segnalato il sentiero per il Rifugio Lausen, tappa finale.
Non sarà difficile riconoscere la partenza, perché proprio dopo poco troverete già la prima sfinge, chiamata “Il Fungo”, una formazione rocciosa dalla forma davvero inconfondibile.


Ed eccoci arrivati alla risposta a ciò che sicuramente vi stavate chiedendo: che cosa sono le Sfingi?
Le Sfingi della Lessinia sono pilastri o colonne di roccia le cui forme bizzarre sono il risultato dell’azione combinata di vento e pioggia, ma anche di sbalzi termici e del fenomeno del carsismo che ha portato all’erosione della roccia calcarea.
La loro presenza, a volte in solitaria e a volte in gruppo, ha fatto pensare a delle sentinelle di pietra che vegliano sulla valle. Nelle loro forme suggestive potreste anche riconoscere volti, corpi o profili umani o animali. Ecco perché sono state chiamate sfingi, come la statua monumentale guardiana dei templi e delle necropoli dell’antico Egitto.
Il sentiero è uno sterrato poco impegnativo e molto paesaggistico che in circa 20 minuti vi condurrà alla cosiddetta Valle delle Sfingi.
Una volta giunti alla Valle vi consigliamo di perdervi un po’ a osservare queste scenografiche formazioni rocciose della Lessinia, perché ai bambini piaceranno molto e sarà divertente scoprirne le forme.


C’è qualcosa di magico nel modo in cui la natura scolpisce le rocce, creando paesaggi unici nel loro genere. Avevamo già visto questi fenomeni all’opera ai Cadini del Brenton e Brent de l’Art nella provincia di Belluno, ma anche alla Grotte del Caglieron, in provincia di Treviso. Ogni volta ci sorprendono!
Ma la Valle delle Sfingi non è tutto e il sentiero prosegue per salire dove potrete ammirare i paesaggi della Lessinia dall’alto per poi godervi una super sosta in rifugio con i vostri bambini.
Rifugio Lausen
Per conquistare il Rifugio Lausen partendo da Camposilvano, una volta superata la Valle delle Sfingi, dovrete continuare a salire, raggiungendo così la maggior altitudine di questa escursione: 1.565 mt s.l.m.
La segnaletica riportante Sengio Rosso/Lausen vi guiderà a destinazione e passerete accanto ad alcune malghe. Tuttavia non tutto il sentiero sarà su sterrato: in alcuni tratti camminerete in mezzo all’erba, in altri in stradine delimitate da muretti a secco. Ma fidatevi…si arriva!


Il Rifugio Lausen – in località Velo Veronese – è molto frequentato, probabilmente anche a causa del fatto che è possibile raggiungerlo anche in auto, ma a noi non è dispiaciuta l’atmosfera un po’ festosa che abbiamo trovato.
Si trova a 1.220 mt di altitudine e gode di una vista incredibile: verso sud vedrete la pianura veronese in tutta la sua estensione; guardando a nord avrete una panoramica delle cime della Lessinia e spostando lo sguardo verso ovest, in direzione Lago di Garda, scorgerete la Val d’Adige e il Monte Baldo.


L’area giochi – con tanto di super vista – è stata subito assaltata dalle nostre bambine, così noi siamo potuti andare alla scoperta del menu del Rifugio Lausen: piatti tipici della Lessinia, specialità trentine e buone birre, anche molto particolari.
Noi abbiamo preso un piatto di gulash con polenta, il classico uova-patate-speck, mentre le bambine hanno provato la lasagna con salsiccia e le costine. Birra bianca e birra al ginepro, davvero interessanti. Il pranzo è stato molto apprezzato anche dalle bambine, una pausa che ci voleva. Molto carine anche le tovagliette in carta con la mappa da conservare.
Il Rifugio Lausen è molto bello anche all’interno, con un’anima rustica, ma giovanile. L’area giochi interna per i bambini, poi, è davvero graziosa, con un’atmosfera da scuola elementare vintage.


Il ritorno a Camposilvano è stato un po’ un’avventura. Qui la segnaletica si confonde e il sentiero appare e scompare, quindi siamo andati un po’ a zonzo, alla ricerca delle indicazioni.
Niente di preoccupante, comunque, dopo qualche tentativo abbiamo ritrovato la strada e ci siamo goduti la passeggiata finale della giornata.
Dove sostare con il camper in Lessinia
Anche se il Rifugio Lausen dispone di posti letto e un’esperienza di pernottamento in rifugio è sempre una bella idea, noi siamo camperisti e abbiamo pertanto sostato per la notte al Campeggio Camposilvano.
Area Sosta Camper Conca dei Parpari – Rovere’ Veronese
Si tratta di un campeggio a 2 stelle a conduzione familiare posizionato alle estremità del centro abitato di Camposilvano, proprio all’imbocco del sentiero per la Valle delle Sfingi. Dispone di piazzole con allacciamento elettrico, servizi igienici e area giochi esterna.
Non l’abbiamo trovato particolarmente economico, avendo pagato € 40 per una notte con elettricità (2 adulti + 2 bambine + 1 cane taglia piccola). Se dovessimo tornare in zona, probabilmente cercheremmo un’altra soluzione, ma ciò non toglie che la posizione è davvero ottima per visitare la Lessinia o andare con i bambini alla Valle delle Sfingi.


Il weekend in Lessinia ci è piaciuto davvero tanto e speriamo di tornare presto su questo meraviglioso altopiano per scoprire altre passeggiate ed esperienze da proporvi.
Se questa escursione ti è piaciuta, visita la nostra sezione dedicata ai trekking: sono tutti a prova di famiglie con bambini!







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