“Vaia” non è solo una tempesta, non è solo un drago di legno, ma è anche un drago leggendario che esiste fin dalla notte dei tempi e che ha una storia tutta sua, contenuta nel libro edito da Sassi Junior, nato dalla mano di Chiara Zuin e dalla mission del Comitato Avez del Prinzep di Lavarone.
Vaia: tempesta, drago o leggenda?
Tutti abbiamo sentito parlare della Tempesta Vaia che si è abbattuta sul nordest italiano nel 2018 (e non solo) e in molti hanno potuto testimoniare il triste scenario di migliaia di alberi abbattuti nelle grandi foreste delle nostre montagne.
Siamo stati in tanti, poi, a percorrere una sorta di pellegrinaggio al drago di legno costruito a Lavarone da Marco Martalar proprio con i resti di quegli stessi alberi abbattuti, simbolo tanto della tragedia, quanto della rinascita.
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Un evento atmosferico naturale può spaventare, ma saperlo legato ai cambiamenti climatici dei quali noi stessi siamo responsabili, rende il tutto ancora più grave e preoccupante…come spiegare tutto questo ai bambini?
La risposta è, proprio come piace a noi, custodita tra le pagine di un libro, attraverso una storia che, con tenui illustrazioni color pastello, accompagna i bambini a capire le ragioni di questi eventi, utilizzando un linguaggio semplice ed accogliente.
Ti va di sfogliarlo con noi?
Vaia, il drago leggendario
Nella storia scritta e illustrata da Chiara Zuin, Vaia è all’origine di tutto ed esisteva molto prima delle Dolomiti, molto prima degli abeti, molto prima della Tempesta.
Volteggiava tutto solo nell’universo, ma sognava un mondo popolato da tante diverse creature. Per fortuna è poi arrivata un’amica speciale a tenergli compagnia, nata proprio dal suo soffio e originata dal suo sogno.
Si tratta de La Frau, quella che potremmo definire “Madre Natura”, La Frau, la Signora.
E così, mentre Vaia dormiva tranquillo, la Frau, crescendo, creava tutto ciò che di meraviglioso conosciamo, uomo compreso. E tutto coesisteva in una grande armonia.
Finché l’uomo non ha turbato questa perfetta e millenaria armonia, volendo nuotare come i pesci e volare come gli uccelli. Così facendo cominciò a costruire un mondo asservito alle sue esigenze, scordandosi de La Frau.
In questa frenetica rincorsa verso il potere era proprio lei, la Madre, ad uscirne sempre più danneggiata, soltanto che ad un certo punto, la dolce, premurosa e amorevole Frau ha cominciato a ribellarsi.
Avi, il folletto del Avez del Prinzep
La voce narrante di questa storia è quella di Avi, un giovane folletto nato un anno prima della grande tempesta. E sapete dove è nato questo piccoletto?
Dal tronco spezzato del Avez del Prinzep, quello che era l’abete bianco più alto d’Europa.
Lo era almeno finché, nel novembre del 2017 non è stato spezzato dai forti venti. Sorgeva a Lavarone, in provincia di Trento, in località Malga Laghetto, aveva più di 200 anni ed era alto 54 metri, con una circonferenza di 5 metri e mezzo.
Perdite come questa aiutano ad aprire gli occhi e il piccolo Avi ha proprio questo compito, quello di ricordare a chi abita questa Terra, l’importante di rispettare la Frau che può dare la vita, ma può anche, improvvisamente, toglierla.
Per fortuna questa sfida è stata raccolta dal progetto Lavarone Green Land ed oggi l’Avez del Prinzep sta rinascendo in tante forme e si sta lavorando per la salvaguardia del patrimonio naturale dei boschi cimbri.
Ma questo accadeva nel 2017 e, come Avi ci racconta, anche dopo la caduta del grande abete, i danni a La Frau sono continuati. Questo ha fatto risvegliare Vaia. Il leggendario drago ha scatenato una violenta tempesta che ha distrutto gran parte delle nostre foreste.
Il messaggio finale di Avi è chiaro: anche Vaia ha sofferto per quella tempesta, per quelle perdite, per il dolore e la distruzione; dobbiamo impegnarci tutti a ritornare al rispetto per la Natura e per il suo creato, cosicché il grande Drago Vaia possa continuare il suo sonno sereno, con la sua amica Frau.
Vaia, il libro illustrato
“Vaia, storia di un drago” è un libro cartonato di medie dimensioni, ma molto leggero. Le edizioni di Sassi Junior non deludono mai.
I colori sono delicati, sui toni del rosa e del verde, le illustrazioni sono molto romantiche e ci trasportano nel nostro mondo preferito, quello in cui la natura è permeata di magia, una magia antica che esiste da sempre e che troppo spesso non riusciamo a vedere.
I testi sono semplici, adatti a bambini di tutte le età, ma, anche se facili, sono densi di poesia.
Come se le bellissime illustrazioni non bastassero, le parole di Chiara Zuin riescono ad aggiungere tutto quello che i disegni non mostrano, permettendo alla fantasia di volare, anzi volteggiare nell’universo con Vaia o nel meraviglioso creato con La Frau. E noi ci ritroviamo a leggerle con l’aria sognante che fantastica su come deve essere stato un mondo così perfetto.
La storia non è lunga, ma vi posso assicurare che ogni volta che la rileggo mi vengono i brividi.
Sarà perché noi non siamo affatto distanti dai boschi dell’Alpe Cimbra e di tutte le altre aree colpite da Vaia. Sarà perché abbiamo vissuto questa vicenda prima con lo sgomento con il quale abbiamo seguito le notizie date dal telegiornale e poi con l’orrore di cui siamo stati testimoni, quando abbiamo rimesso piede nei boschi devastati.
Tutto in questo libro regala emozioni, sia ai grandi che ai piccoli.
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Vaia, il giocalibro del Sentiero del Drago
Quando abbiamo percorso il Sentiero del Drago per andare a vedere il Drago di Vaia a Lavarone, non esisteva ancora il libro.
Ora, oltre alla fiaba per i bambini da leggere a casa, c’è anche un giocalibro e un percorso interattivo lungo il sentiero che intratterranno i piccoli durante il mini-trekking e che saranno utili per sensibilizzare i piccoli al rispetto per il nostro ecosistema.
Prima di intraprendere il percorso, potrete recuperarlo o all’APT Alpe Cimbra a Gionghi oppure alla partenza della seggiovia della frazione Bertoldi (andate qui se seguirete il nostro itinerario):
Il Sentiero del Drago oggi consiste in 10 tappe interattive con piccole sfide ed enigmi, alla fine delle quali i bambini scopriranno una parola segreta che dovranno sussurrare al Drago Vaia.
Ovviamente, da quando lo abbiamo scoperto, non vediamo l’ora di tornare per provare anche questa esperienza!
Abbiamo visitato il Drago di Vaia in inverno, con la neve lungo il sentiero, e non ci dispiacerebbe provare il sentiero anche in un’altra stagione, magari con la magia dei colori dell’autunno.
Il nostro sogno, inoltre, è quello di visitare tutte le sculture di Vaia di Marco Martalar, creano dipendenza! Provare per credere…tra quelle migliaia di rami intrecciati c’è davvero, davvero tanto. Queste opere sono in grado di trasmettere emozioni che sono difficili da spiegare a parole.
Abbiamo già visto l’Angelo di Vaia all’evento Jesolo Sand Nativity 2021-2022 e il Cervo di Vaia che si trova alla Malga Millegrobbe di Luserna:
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E tu? Sai resistere al fascino di queste sculture?
Speriamo che la lettura di “Vaia. Storia di un drago” ti piaccia come è piaciuta a noi, non possiamo che fare un plauso agli autori e ideatori…davvero magico!
Alla prossima lettura!
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