
Tutti pronti per una nuova super intervista?
Oggi per “Famiglie in viaggio” abbiamo degli ospiti che, se ci seguite anche su Instagram, forse avrete già conosciuto: con i The Reds On The Road abbiamo infatti inaugurato un utilissimo ciclo di interviste sul viaggiare in camper con i bambini.
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Oggi, con i The Reds on the Road, faremo una chiacchierata più in generale sul viaggiare in famiglia.
Presentarvi ai nostri lettori è un piacere: ci raccontate un po’ chi siete, di dove siete, qualcosa sulla vostra famiglia?
Ciao, siamo Mauro, Cristina, Alice e Samuele. Chi ci segue sui social ci conosce come The Reds on the Road. Siamo una famiglia genovese con una grande passione per i viaggi in camper e per la vita en plein air.
Ogni persona, ogni famiglia ha un suo stile e un suo modo di viaggiare. Voi che tipo di viaggiatori siete?
Siamo tutti e quattro abbastanza d’accordo nel dire che amiamo i posti lontani dalla folla e dai percorsi troppo battuti.
Amiamo gli on the road che ci portano in luoghi a sorpresa, quelli che non vengono menzionati nelle guide turistiche ma che sanno emozionare e stupire.
E che tipo di viaggiatori eravate prima di essere una famiglia? Cos’è cambiato con l’arrivo dei bambini?
Prima dell’arrivo dei bambini viaggiavamo con gli stessi obiettivi, ma a bordo di una moto. Abbiamo girato l’Europa in lungo e in largo con la testa piena di sogni e tutti i nostri averi nelle minuscole borse laterali.
Con l’arrivo dei bambini abbiamo raddoppiato il numero di componenti della famiglia e anche il numero di ruote. È stato un passaggio naturale, il camper era in assoluto il mezzo migliore per continuare a viaggiare in quel modo.
Qual è stato il primo viaggio fatto in 3? E in 4?
Il primo viaggio con Alice neonata è stato nelle Gole del Verdon, poi per i suoi 7 mesi siamo andati a Caponord.
Con Samuele appena nato invece siamo stati in diverse parti della Francia, durante viaggi diversi.
Come scegliete i vostri viaggi e quali sono le vostre destinazioni preferite?
La scelta della meta spesso nasce per caso, vedendo una foto che ci attira o sentendo parlare di un luogo che non conoscevamo. Intorno poi ci si costruisce un itinerario.
Viaggiando in camper, si tratta sempre di on the road abbastanza lunghi e articolati, non ci capita mai di partire con l’idea di viaggiare verso un’unica destinazione.
Se dovessimo scegliere un’area geografica che amiamo particolarmente, non avremmo dubbi a dire che preferiamo il Nord Europa. Siamo stati diverse volte in Scandinavia e ogni volta ci lasciamo un pezzettino di cuore. Ci piacciono quei panorami sconfinati e quella natura incontaminata, ma anche la loro filosofia di vita e il loro senso di libertà.
Spesso si parla di destinazioni “family friendly”, ma tutti abbiamo un’idea diversa di ciò che può piacere ai bambini. Secondo voi cosa fa di un luogo una destinazione adatta ad un viaggio di famiglia?
Siamo convinti del fatto che non esistano destinazioni family friendly, o meglio, pensiamo che in qualche modo lo siano tutte. Nel momento in cui i genitori scelgono di condividere del tempo coi figli in un luogo diverso dalla quotidianità, vivendo esperienze nuove, con persone abituate ad usi e costumi diversi, affrontando difficoltà di comunicazione e imprevisti, pensiamo che stiano facendo loro un regalo che ricorderanno per sempre, a prescindere dal luogo in cui hanno viaggiato.
In più, crediamo che in mezzo alla natura i bambini possano trovare tutto quello che serve per stimolarli, divertirli ed interessarli.
Ad esempio, i nostri figli hanno passato momenti memorabili in una landa deserta in Norvegia, dove apparentemente non c’era nulla e dove invece loro hanno trovato molto con cui intrattenersi. I parchi giochi naturali sono quelli che gli hanno sempre dato più soddisfazione.
Vi è capitato di incappare in qualche difficoltà in viaggio? Se sì, ci raccontate come l’avete gestita?
Durante un on the road lontano da casa le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Il trucco è non lasciare che ci rovinino il viaggio.
Ci sono state volte in cui siamo stati più fortunati, altri in cui gli imprevisti spiacevoli si sono risolti senza problemi e altri ancora in cui non siamo riusciti ad uscirne nel migliore dei modi e, a distanza di anni, ci stiamo ancora pensando e ripensando.
In Scozia, ad esempio abbiamo avuto diversi problemi al camper. All’inizio del viaggio il vetro è stato scheggiato da un sassolino alzato da un camion che viaggiava davanti a noi e, quando eravamo nel punto più remoto dell’isola, la batteria del motore ci ha abbandonati all’improvviso. In entrambi i casi abbiamo incontrato, con tanta fortuna, ma anche con un po’ di “occhio” da parte di Mau, persone che non solo ci hanno aiutato permettendoci di proseguire il viaggio in sicurezza, ma ci hanno dato la sensazione di essere in un posto dove anche se sei isolato, puoi sempre contare su qualcuno di onesto. Questo non è così scontato, noi l’abbiamo apprezzato molto.
In America di disavventure ce ne sono state davvero tante. Più il viaggio è lungo, più le occasioni che succeda qualcosa di spiacevole aumentano. E noi ne abbiamo una bella lista. In certi casi, il nervoso per come siamo stati costretti a gestire le cose è ancora vivo a distanza di anni.
Avete un “viaggio nel cassetto” che non avete ancora realizzato?
Ne abbiamo tantissimi. Diciamo sempre che i nostri cassetti si riempiono continuamente di sogni che piano piano facciamo in modo di far volare, perché a stare nel cassetto poi fanno la muffa.
In Europa sogniamo l’Islanda e le Repubbliche Baltiche. In Islanda probabilmente non andremo col nostro camper. Vorremmo visitare ben di più di quello che vedremmo percorrendo solo il Ring e il nostro mezzo non ci permetterebbe di fare quei percorsi concessi solo ai 4×4, quindi dovremo trovare una soluzione alternativa.
Per le Repubbliche Baltiche invece il discorso è diverso. Il viaggio era già programmato e pronto per essere vissuto, ma il Covid ce l’ha già impedito per due anni. Vediamo per quanto dovremo ancora rinunciarci.
Un altro sogno che prima o poi speriamo di realizzare è quello di visitare l’Alaska e la Patagonia, meglio ancora unendo i due poli americani in un unico viaggio attraverso la Panamericana. Chissà…
Cosa non deve mai mancare in valigia per voi?
In viaggio difficilmente portiamo cose superflue. In camper abbiamo solo quello che davvero ci serve o ci fa stare bene. A parte tutto l’occorrente perché il mezzo sia il più autonomo possibile, non mancano mai l’attrezzatura fotografica e le bici.
Adesso abbiamo anche una canoa che non abbiamo ancora provato ma che non vediamo l’ora di usare nei laghetti estoni. Siamo sicuri che entrerà presto a far parte dell’elenco degli oggetti indispensabili per noi.
Spesso anche in famiglia si hanno idee diverse oppure capita che ognuno abbia un suo luogo o tipologia di viaggio del cuore. Quali sono i vostri?
Tendenzialmente abbiamo gusti abbastanza simili ed è semplice accontentare tutti i membri della famiglia.
Nonostante i bambini parlino sempre di Las Vegas con entusiasmo, tutti e 4 siamo indiscutibilmente attratti da luoghi immersi nella natura.
Alice sceglierebbe una baita di legno con la sauna nei boschi della Finlandia, Samu tornerebbe in America nei Parchi di Yellowstone, Yosemite e Sequoia, mentre noi genitori partirebbero all’istante per un on the road attraverso i remoti boschi dell’Alaska.
Ci raccontate qualcosa sul viaggio più bello che avete fatto tutti insieme, quello che ha fatto battere il cuore a tutti?
Abbiamo sempre qualche difficoltà a rispondere a questa domanda. Sul podio non facciamo fatica a mettere Norvegia, Scozia e Stati Uniti anche se senza un ordine preciso, ma il viaggio in America è ineguagliabile per durata e per esperienze incredibili vissute, quindi probabilmente vince sugli altri.
Nel 2015 abbiamo trascorso 2 mesi e mezzo coi nonni attraverso 35 stati, una settimana in un appartamento a Manhattan e il resto del viaggio a bordo di un enorme camper americano a noleggio. Abbiamo avuto l’occasione di visitare città immense e perderci nei meravigliosi Parchi Nazionali, di avvistare animali nel loro habitat e di conoscere persone stupende lungo la strada. Un’esperienza unica.
Come saprete, le nostre proposte di viaggio in famiglia partono spesso da un libro o da una fiaba. Quali sono i vostri libri preferiti?
Noi grandi abbiamo amato tutti i libri di Bill Bryson, in particolare “America perduta”, letto appena prima di partire per il nostro viaggio oltre oceano.
Per quanto riguarda i libri per bambini, un titolo che non può mancare nella libreria di una famiglia di viaggiatori è “Lo straordinario viaggio di Edward Tulane”. Un concentrato di emozioni.
Alice poi è una grande appassionata delle storie di Chris Riddell, in particolare le avventure di Ottoline, una ragazzina curiosa ed indipendente sempre pronta a mettersi in gioco.
Samuele invece è più attratto dai libri scientifici. Curiosità e caratteristiche interessanti di quello che lo circonda sono le sue letture preferite.
Ma la parte di libreria a cui siamo più affezionati è quella in cui conserviamo i libri che compriamo in viaggio. Chi ci segue sa che in ogni viaggio compriamo almeno un libro per ragazzi (in base all’età dei nostri figli al momento) nella lingua del posto in cui ci troviamo. Generalmente la storia è impossibile da comprendere appieno senza traduttore, ma li sfogliamo sempre con piacere, cercando di captare qualche parola o ricordando gli aneddoti che ci sono successi quando ci trovavamo in viaggio.
Qui parliamo anche di film e cartoni, vorremmo conoscere anche i vostri gusti! Quali sono i vostri titoli preferiti?
Cristina ha una certa passione per film e serie tv in cui la fotografia e il luogo in cui sono girati abbiano un peso particolare. È capitato spesso che andassimo a visitare un luogo che ci aveva colpito in tv, come il North Carolina di One Tree Hill o l’Iowa dei Ponti di Madison County.
Mauro sceglierebbe indistintamente un film con Tom Hanks.
Per quanto riguarda i ragazzi, il film preferito di Alice è “I pirati dei Caraibi”, mentre per Samu “Il Signore degli anelli”.
Qual è il vostro miglior suggerimento per i neo-genitori rispetto al viaggiare con i bambini?
Uno dei motivi, se non il motivo principale, per cui abbiamo deciso di raccontare i nostri viaggi sui social è perché ci è capitato troppo spesso di sentir dire che una volta allargata la famiglia si smette di viaggiare, che il viaggio è stressante per i bambini e che viaggiare con i piccoli è così stancante da non valerne la pena.
Noi crediamo nell’esatto contrario.
Nel momento in cui un bambino non patisce l’auto e non manifesta un evidente malessere fisico durante gli spostamenti, ci sono tutte le carte in regola per continuare a viaggiare come si faceva prima della sua nascita, senza aspettare che abbia necessariamente superato i primi anni di vita.
Siamo convinti che se i genitori sono sereni, lo saranno anche i bambini. E questo vale a casa come in viaggio.
Possono cambiare i ritmi, si può trovare un compromesso sui km da percorrere ogni giorno, si possono scegliere le attività in base ai gusti di tutti, ma da lì a rinunciare a viaggiare perché non si è più una coppia, ce ne passa.
È tutta questione di abitudine. Se i bambini saranno abituati a vivere i vari aspetti del viaggio fin da piccoli, probabilmente li affronteranno con più naturalezza rispetto a chi si approccia ad una prima esperienza del genere quando ormai è già grande.
Quello che ci ha aiutati a “buttarci” fin da subito è stato aver chiesto consiglio al nostro pediatra di cui abbiamo grande fiducia. Dopo aver fatto scorta di tutto quello che avremmo potenzialmente fatto fatica a reperire nei posti più isolati siamo partiti con serenità, pronti a vedere il mondo attraverso gli occhi dei bambini.
Il camper in questo è la soluzione più comoda, pratica e a misura di famiglia.
È sempre tutto a portata di mano. Di fatto è una piccola casa che viaggia con te, facendoti sentire a tuo agio anche quando si è lontanissimi dalla casa in mattoni.
Che dire? A me dopo questa intervista è venuta una gran voglia di viaggiare! E magari in camper 😛
E infatti è anche grazie anche ai consigli di Cristina e Mauro che siamo partiti anche noi per il nostro primo viaggetto in camper, ve lo ricordate?
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Non possiamo che ringraziare la super famiglia dei The Reds on The Road e consigliarvi di leggere il loro blog e seguirli sui social.
Li trovate qui:
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Ma restate sintonizzati, perché questa settimana avremo il piacere di ospitare nuovamente qui i The Reds on the Road per un guest post su un luogo meraviglioso che ho amato tanto anch’io, ma che non ho ancora mai visitato con le bambine, quindi…non vedo l’ora!
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