Graziosamente incorniciato tra le più belle vette del Cadore, quasi a giocare con la magica simmetria dei suoi riflessi, il Lago di Misurina, “Perla del Cadore“, è forse uno dei laghi alpini più belli d’Italia, ma . . . conosci la sua (assurda) leggenda?
Noi lo abbiamo visitato, percorrendo il lungolago e ammirandolo da ogni angolazione, ma in questo articolo vogliamo raccontarti qualcosa in più sul suo conto. Vogliamo raccontarti una leggenda.
Se però non hai molte informazioni sul Lago di Misurina e vorresti visitarlo, prima di addentrarci nella sua leggenda, cominciamo con una breve presentazione.
Misurina: il lago dai mille colori
Quello di Misurina è il lago più grande del Cadore ed è anche un lago alpino naturale, contrariamente al (seppur bellissimo) lago di Auronzo che è invece un lago artificiale.
Il lago è lungo 1 km e largo 300 mt. Il suo perimetro è di 2,6 km ed è tutto percorribile lungo un sentiero pianeggiante, perfetto da fare con i bambini, anche con il passeggino. Camminare a passo lento lungo le sponde del lago di Misurina vi permetterà di apprezzarne le meravigliose acque cangianti che sono un importante elemento anche della sua leggenda – di cui vi parlerò tra poco – oltre che una caratteristica naturale che lo rende unico nel mondo.
Ad essere unico è anche il suo clima mite e secco, ideale per il trattamento di alcuni disturbi respiratori, come l’asma infantile che fino al 2024 era curato presso l’Istituto Pio XII, unico centro italiano specializzato nella cura di questo disturbo e uno degli edifici più belli affacciati sul lago.
Sappiate inoltre che i dintorni di Misurina sono una delle mete turistiche più amate delle Dolomiti, soprattutto dalle famiglie, perché il Cadore ha davvero tutto ciò che serve per trascorrere un soggiorno in montagna con i fiocchi in tutte le stagioni.
In inverno infatti si scia sul Col de Varda e si può camminare sulle acque completamente ghiacciate del lago. In autunno e primavera i colori della natura incorniciano il lago, impreziosendolo ancora di più. L’estate, invece, è il momento perfetto per i trekking. Si potranno vivere meravigliose escursioni lungo i sentieri dei Cadini di Misurina, del gruppo del Sorapiss, verso le rinomate Tre Cime di Lavaredo e molti altri ancora.
Il Cadore è una zona ricca di laghi e dopo averne visitato qualcuno, vi verrà voglia di scoprire anche tutti gli altri! Una buona soluzione è quella di scoprirli in bici: la pista ciclabile Auronzo-Misurina collega le due località con un percorso di 30 km da fare anche con le e-bike a noleggio.
Il lago di Misurina è balneabile, ma essendo un lago alpino – tra l’altro ad un’altitudine non indifferente – le sue acque sono piuttosto fredde. Noi ci siamo stati a giugno e non ho visto nessuno fare il bagno, ma segnaliamo la possibilità di percorrere le sue acque con un pedalò a noleggio.
La leggenda della nascita del lago
La leggenda del lago di Misurina non è certo una delle più felici, ma quale leggenda popolare lo è? 😅
Nel folklore, infatti, dietro ad ogni monte, lago o ruscello c’è una storia (il più delle volte tragica) che per secoli è stata tramandata oralmente e che spiega non solo l’origine dei luoghi, ma anche il perché di alcune caratteristiche uniche di questi elementi naturali. Era il modo dei nostri antenati di dare una spiegazione a fenomeni che non riuscivano a capire e tra le righe c’era sempre una forte morale, perciò da queste storie si può sempre imparare qualcosa.
Misurina era una principessa, estremamente graziosa, ma anche incredibilmente capricciosa. Era figlia de Re Sorapiss un potente sovrano che, rimasto vedovo troppo presto, crebbe la piccola viziata ed egoista. Il loro regno si estendeva su tutte le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Eppure, tutto il potere del Re Sorapiss a nulla serviva quando si trovava al cospetto della figlioletta, per la quale avrebbe fatto qualsiasi cosa. Misurina era quindi di fatto una piccola despota, ma purtroppo l’ultimo capriccio le è stato fatale.
Sul Monte Cristallo viveva una Fata che possedeva uno Specchio Magico, in grado di leggere nella mente altrui. La piccola principessa, scopertane l’esistenza, lo desiderò ardentemente e supplicò il padre di farglielo avere…a qualunque prezzo. Il Re, di fronte all’insistenza della figlia, tentò invano di resisterle.
Padre e figlia si recarono allora dalla Fata a contrattare, ma questa fu irremovibile. Un tale oggetto magico in mano ad una bambina così dispostica? No. A nulla servirono le lacrime della bambina e le insistenze del padre…finché la Fata, esausta, escogitò un tranello: qualcosa che il Re Sorapiss non avrebbe potuto accettare e che lo avrebbe così fatto desistere.
La fata propose al Re uno scambio: avrebbe ceduto il suo Specchio Magico se solo egli avesse accettato di essere trasformato in una montagna. Lei avrebbe avuto finalmente un po’ di ombra per il suo amato giardino e lui avrebbe ottenuto lo Specchio. Impossibile accettare una simile proposta, no? Ed invece egli…accettò. E neppure la piccola Misurina ebbe nulla da ridire a riguardo: nel suo interesse c’era solo lo Specchio e, in preda ad un cieco egoismo, non pensò alla triste sorte del padre che si stava sacrificando per soddisfare un suo capriccio.
Nella sua metamorfosi, il Re Sorapiss crebbe a dismisura, trasformandosi nell’imponente massiccio che oggi vediamo stagliarsi sulle acque del lago e che porta il suo nome.
Ma la principessa Misurina venne a trovarsi accidentalmente proprio sulla cima di quel monte che cresceva e cresceva ad un ritmo incalzante: il Re Sorapiss si stava trasformando nel Monte Sorapiss.
Un capogiro e la principessa precipitò nel vuoto, giù, dal fianco della montagna. Tale fu la disperazione del Re che dai suoi occhi, non ancora completamente trasformati, sgorgarono fiumi di lacrime che divennero presto due ruscelli. Questi ruscelli, scorrendo impetuosi dai fianchi del monte fino a valle, diedero vita ad un grande lago che oggi noi conosciamo come il lago di Misurina, la perla delle Dolomiti.
E lo Specchio? Lo Specchio Magico è ancora lì, nelle acque del lago, andato in frantumi con la caduta di Misurina, e tutt’oggi dona al lago una miriade di riflessi arcobaleno davvero unici.
Come visitare il lago di Misurina
Misurina è una frazione del comune di Auronzo di Cadore e il lago si trova ad un’altitudine di 1.754 mt s.l.m. Il Cadore è un’area della provincia di Belluno appartenente alla zona delle Dolomiti Orientali: uno scrigno di vette da cartolina, attraversate da sentieri, torrenti, ruscelli, laghi che in ogni stagione offrono paesaggi ed esperienze uniche.
Il modo migliore per raggiungere il lago di Misurina è con il proprio mezzo (auto oppure camper). Il lago si trova a circa 30 km da Cortina d’Ampezzo, da Dobbiaco e da San Candido. C’è da dire che il lago è anche collegato da autobus di linea, in partenza dalle principali località della zona (utile nel caso in cui alloggiate in uno dei paesi limitrofi).
Se troverete posto, potrete parcheggiare lungo la strada, ma in stagione e nei weekend la zona è molto frequentata e se non arriverete ad un buon orario, posso già dirti che sarà dura! No panic, perché c’è comunque il parcheggio della seggiovia Col de Varda.
Noi abbiamo posteggiato lì e abbiamo poi percorso il lungolago partendo dalla sponda orientale.
La passeggiata è stata davvero bella, a tratti ombreggiata. Per lo più eravamo incantati dai riflessi del lago e dal luccichio delle sue acque. E che dire delle vette? Con le Tre Cime sullo sfondo e il Sorapiss dall’altra e poi il Monte Cristallo…qui tutto ti fa dire wow!
Dove mangiare al lago di Misurina
Lungo il lago di Misurina è presente una pizzeria e ci sono delle aree pic-nic, ma noi abbiamo preferito un pranzo tipico alla Locanda al Lago Quinz dove è possibile anche alloggiare.
Si tratta di una locanda storica, ospitata in un elegante ed enorme edificio, gestita dalla famiglia Quinz da ben 3 generazioni. L’abbiamo scelta soprattutto perché quest’area del lago è davvero molto tranquilla e ci si può godere una pausa rilassante, senza il viavai di visitatori che arrivano e che partono, anche se la locanda è comunque molto frequentata.
Il locale all’interno è molto spazioso, ma la zona più bella è sicuramente la terrazza esterna protesa sul lago. Nel menu, oltre alle pizze, ci sono le pietanze tipiche della tradizione culinaria cadorina; noi abbiamo optato per la padella del bosco, un piatto per due persone con polenta, capriolo in salmì, funghi di bosco, salsiccia, pastin di cervo e gnocchi.
Dove alloggiare al lago di Misurina anche con il camper
Le sponde del lago di Misurina sono costellate di alberghi, uno più bello dell’altro e tutti con una vista pazzesca.
Noi non abbiamo alloggiato qui, perché eravamo di rientro da una settimana in Valle Aurina ed era l’ultimo giorno prima del ritorno. Ci è dispiaciuto non poterci fermare per la notte, perché siamo sicuri che da queste strutture la vista è veramente spettacolare! Attenzione però che, data l’alta popolarità del lago di Misurina, gli hotel sono spesso pieni durante la stagione, pertanto bisognerà prenotare per tempo.
Per vedere le strutture presenti e le loro offerte puoi cliccare qui.
Se invece arrivate con il camper per il weekend, vi segnalo l’area sosta Camper Misurina che si trova ad appena 5′ a piedi dal lago.
Curiosità sul Lago di Misurina
Sapevi che la principessa Misurina è stata protagonista di una vecchia canzone di Baglioni? Datato 1975, il brano “Il lago di Misurina” fa parte di “Sabato pomeriggio”, sesto album del cantautore romano e narra, in maniera molto poetica, dello struggimento del Re Sorapiss per la figlia perduta.
Sorapis chiuse gli occhi e il capo inchinò
e giorno e notte aspettò
finché di pietra non fu
e con le lacrime che scesero giù
un verde lago formò
Se vuoi ascoltarla, eccola qui:
Il nome Misurina deriva dal ladino Mesorina che sta per “Meso ai rin“, “in mezzo ai ruscelli”.
Il lago di Misurina è anche diventato set cinematografico della fortunata fiction Rai “Un passo dal cielo” con protagonista Terence Hill. La serie tv aveva già visto il meraviglioso Lago di Braies fare da sfondo alle avventure delle guardie forestali di San Candido.
Consigli di lettura
Un bel librone che racchiude tante leggende dell’area delle Dolomiti, tra le quali anche la leggenda di Misurina. Ci sono tante illustrazioni e tante storie, ma vi avviso che – come spesso capita nelle fiabe popolari – alcune sono un po’ truci per i più piccoli!
Tuttavia, avere in un unico volume le maggiori fiabe montane è sicuramente una bella cosa per gli appassionati di leggende come noi!
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