
Alcune passeggiate ti restano nel cuore e questa è proprio una di quelle: in una primavera che sembrava più un autunno, abbiamo percorso il Sentiero Naturalistico di Fondovalle della Val Concei, alla scoperta della storia della Fata Gavardina.
Eravamo in Val di Ledro, nel Trentino sud-occidentale, per un weekend di relax nella natura e non potevamo farci mancare questa tappa nella vicina Val Concei che della Val di Ledro è una piccola laterale che si sviluppa tutta lungo il fondovalle.
La Val Concei è una piccola valle boscosa, attorniata dalle vette più alte della zona e sul suo territorio sorgono 3 piccoli paesini: Locca, Enguiso e Lenzumo, località del comune di Ledro.
Ed è proprio da Lenzumo che siamo partiti per questa passeggiata.
Il Sentiero Naturalistico di Fondovalle della Val Concei
Il Sentiero Naturalistico di Fondovalle attraversa tutta la Val Concei.
Per questa escursione prendetevi il tempo necessario, ci vogliono almeno 2 ore e mezza per percorrerlo tutto, ma con i bambini ce ne vorrà di più. Il percorso è di circa 8 km, con un dislivello che supera di poco i 200 mt, per cui è adattissimo anche ai piccoli che si godranno la passeggiata senza troppa fatica.
Il percorso è un anello parziale che segue il corso del torrente Assat e si affianca alla pista di sci di fondo, arrivando infine fino al Rifugio al Faggio.
Dicevamo che la partenza è in località Lenzumo, ma non c’è un vero e proprio parcheggio, per cui noi abbiamo posteggiato lungo la strada. Prendete come punto di riferimento via Ai Lach e seguite le indicazioni marroni che vi condurranno alla partenza della passeggiata naturalistica.
In realtà al Rifugio al Faggio si può arrivare anche in auto, ma secondo noi vale la pena di fare l’escursione a piedi.


Arrivato dunque il momento di iniziare il sentiero vero e proprio, siamo stati sorpresi nel leggere che proprio questo è territorio di orsi e alcune guide su una bacheca ci hanno insegnato come comportarsi in caso di avvistamento (che non è avvenuto…con buona pace di chi lo temeva e di chi ci sperava!).
A passo lento nei boschi della Val Concei
Percorrere il Sentiero Naturalistico di Fondovalle della Val Concei non sarà difficile, ci sono indicazioni da seguire e un sentiero super visibile. Incantarvi per l’immersione nel bosco sarà facilissimo.
Abbiamo camminato a passo lento osservando panorami ampi e rilassanti, passeggiato sotto agli altissimi fusti di pini e faggi, attraversato ponticelli e sguazzato nelle pozzanghere.


L’assenza di difficoltà rende questo genere di escursioni perfetto per stare in famiglia, chiacchierare, scherzare, scoprire i piccoli dettagli che rendono la natura un luogo meraviglioso in cui stare.
Ogni tanto siamo passati accanto a case isolate, bellissime baite e fattorie dove abbiamo fatto degli incontri speciali.


Il bello di questa passeggiata, però, deve ancora arrivare e noi attendavamo con entusiasmo questo momento, aspettandocelo sempre dietro l’angolo.
Il Sentiero della Fata Gavardina
Arrivati in prossimità del Rifugio al Faggio si apre uno spiazzo dove troviamo, ad attenderci, un boschetto incantato di sculture di legno.
Finalmente siamo arrivati al Bosco della Fata Gavardina, il lato fiabesco della Val Concei!
Disseminate sotto le fronde, troviamo tante sculture in legno ispirate alla leggenda della Fata Gavardina: animali del bosco, gnomi, maghi e poi lei, bellissima e un po’ triste.



La leggenda della Fata Gavardina
La leggenda narra che in Val di Ledro-Val Concei vivesse la Fata Gavardina, una fata buona molto amata dagli abitanti della valle, protettrice dei boschi e della natura incontaminata di quest’area del Trentino. Viveva negli antri della Val de Fi, le caverne dalle quali sgorgavano le Sette Sorgenti, ma non si faceva vedere, la si poteva riconoscere solo dal canto melodioso con il quale animava i boschi.
Tutti vivevano in grande armonia con la natura e i valligiani amavano e curavano il loro territorio, rispettandolo e rendendolo sempre più bello e rigoglioso.
Ma arrivarono degli insetti a distruggere piante, foglie ed alberi, gettando i ledrensi nello sconforto. La Fata Gavardina percepì il loro malessere, ma non sapeva come poterli aiutare, dal momento che anche gli insetti facevano parte della natura e lei non aveva il potere di ucciderli.
La Fata Gavardina si rivolse allora al Mago delle Nevi della Val Rendena che, con l’aiuto dei suoi folletti, riuscì a debellare la Valle dall’invasione degli insetti.


Purtroppo questo intervento non sortì l’effetto sperato: l’atteggiamento dei valligiani era cambiato. Non si prendeva più cura della loro valle come prima, trascurando il lavoro nei campi e la cura dei boschi e dei pascoli. La Valle di Ledro era cambiata, il legame con la natura si era spezzato e, anno dopo anno, la distanza si ingrandiva sempre più.
La Fata Gavardina, rattristata, decise di lasciare questi luoghi e si rifugiò nelle sue caverne. Nessuno udì più il suo canto e nessuno si avventurò alla sua ricerca, la modernità aveva ormai preso piede in questi luoghi incontaminati.
Rimane oggi un interrogativo che aleggia per questi boschi meravigliosi: “Riusciremo a ristabilire questo legame?”.
Il bosco della Fata Gavardina e il faggio secolare della Val Concei
Quello che una volta era un semplice bosco, avrai capito, che è diventato un bosco incantato in piena regola.
Questo è stato possibile grazie all’intervento di tanti artisti del legno dell’associazione Leder Legno che, nel 2018, hanno svolto qui il Simposio di Scultura.
Proprio ai piedi dello Chalet Rifugio Al Faggio, luogo nel quale si può alloggiare, ma anche mangiare piatti della tradizione trentina, le sculture di tanti artisti locali oggi animano la fantasia dei tanti bambini che percorrono il Sentiero Naturalistico di Fondovalle e inoltre rivivere la leggenda della Fata Gavardina.
Ma la magia non si esaurisce con il boschetto. Dopo una merenda al Rifugio, non mancate di girare l’angolo e andare a scoprire il grande faggio secolare che dà il nome al rifugio.


Oltre ad essere bellissimo ed imponente, vi proietterà in un’altra storia magica, una storia di gnomi che abitano questo luogo.
Ai piedi del faggio, un cartello in legno dipinto a mano, vi racconterà la storia del piccolo Evaristo al quale nonna Carmelina spesso raccontava degli gnomi che nelle notti d’estate uscivano per giocare sotto al grande albero. Ma non era solo una storia…una volta cresciuto, Evaristo, ha avuto la fortuna di incontrarli!
Il Rifugio al Faggio è nato proprio per questo, per permettere alle persone che visitavano questi boschi di vedere gli gnomi della Val Concei.


Noi al rifugio abbiamo fatto merenda e poi siamo ripartiti sulla via del ritorno, chiudendo il cerchio e salutando questi luoghi che ci sono piaciuti davvero tanto!

Consigli di lettura

“Il magico mondo delle Fate” di Claudia Bordin
Non so spiegare quanto ami queste illustrazioni e questo libro è una vera chicca per entrare a sbirciare nel mondo delle Fate.
Tre piccole fatine accompagnano i piccoli lettori a scoprire come vivono, quali sono le loro abitudini e i loro compiti: dal rapporto con la natura a cose più terra-terra, come la scuola.
Bellissime le statue intagliate nel legno, i sentieri, gli alberi altissimi dove immergersi… ecco questo è un posto che mi piace davvero. Amo le foreste, l’odore che emana la natura, il fresco che si respira sotto gli alberi, poi qui c’è anche la magia, cosa volere di più!
A noi è piaciuto tantissimo ed è proprio come dici tu, un’oasi di pace e magia!