A Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, c’è un‘osteria semplice e spartana che nasconde, tra le fronde, un luogo incredibile, un luna park artigianale ed ecologico: è l’Osteria Ai Pioppi.
Sì, avete capito bene. Un luna park in mezzo agli alberi realizzato tutto a mano, pezzo per pezzo, un posto dove TUTTI si divertono, dai più piccoli ai più grandi e che vi lascerà addosso una piacevole sensazione di stupore e tanto, tanto divertimento.
Si tratta di un luogo unico che non ha eguali, perciò non potete non segnarvelo come “assolutamente da fare” il prima possibile!
Non si può però parlare di questo luogo, senza prima parlare della storia di Bruno e dell’evoluzione dell’osteria e del parco giochi, altrimenti si rischia di non apprezzarne la semplice bellezza: ecco perché voglio raccontarvi prima la sua storia. In questo articolo ci saranno comunque anche tutte le informazioni pratiche che non vi facciamo mai mancare.
L’Osteria e il Luna Park nati dal sogno di Bruno
"Una damigiana di vino bianco, una damigiana di rosso e 5/6 chili di salsiccie che avevo appeso ad un albero. Sotto, la griglia e un po’ di soppressa. Quattro tavole in mezzo al pioppeto e dissi: Cominciamo e vediamo se si ferma qualche cliente.”
Comincia così la storia dell’Osteria Ai Pioppi di Treviso, in quella domenica del 15 giugno 1969. Bruno Ferrin (al tempo rappresentante di lieviti) e la moglie Marisa hanno iniziato davvero con poco la loro “frasca” sotto le pendici del Montello. Di sicuro non si sarebbero mai aspettati di arrivare al successo che oggi ha questo luogo e non sapevano a quante persone avrebbero regalato ore di spensieratezza.
Il luna park è nato un pezzo alla volta, per fornire un momento di svago ai clienti e ne è nata una passione che Bruno porta avanti ancora adesso: quella di ideare, inventare ogni singola giostra del parco, ispirandosi alle cose semplici, magari ai movimenti della natura da ricreare usando il ferro, il legno, saldando, segando e testando.
La storia di Bruno è affascinante, perché si percepisce tutto l’entusiasmo, quasi infantile, come dice lui stesso, che ancora oggi anima questo posto e che ci auguriamo tutti che possa continuare anche dopo di lui. E questo è, in fondo, anche il suo desiderio più grande, quello di lasciare una traccia tangibile di sé. Si tratta dell’essere ricordato e credo proprio che questo obiettivo sarà raggiunto, perché è già entrato nei cuori di molte persone che amano “i pioppi”.
Sul sito ufficiale trovate molti video documentari girati sulla realtà “dei Pioppi”, ve ne posto uno qui, perché merita davvero di essere visto:
Mentre se volete conoscere meglio la storia, come tutto è iniziato, c’è anche questo:
L’ho chiamato “eco luna park” perché queste giostre non utilizzano energia, ma ad azionarle non è altro che la forza cinetica o quella di inerzia: in queste giostre si spinge, ci si lancia, si salta, si pedala, si scivola o si corre su rotaie.
Qui si torna bambini molto più che a Gardaland o in altri parchi divertimento moderni, perché qui non c’è niente di preconfezionato, nessuna musichetta o personaggio con la voce registrata che ti intrattiene: ci sei tu, ci sono i tuoi bambini, ci sono le giostre, gli alberi e ti DEVI sporcare. Il più delle volte dovrai mollare lo zaino a terra e saltare, lanciarti con loro e non aver paura di rischiare (ok…ma senza esagerare…tipo io nelle gabbie che vedi qui sopra a destra, non ci sono voluta salire ?). Non che non ci siamo divertiti molto anche a Leolandia, ma credetemi se vi dico che questo è un posto che mette davvero d’accordo tutti.
Con i bambini più piccoli sarà necessario (oltre che spassoso) aiutarli e accompagnarli. Lo spiegherò dopo, quando vedremo come funziona il luna park.
Vorrei solo farvi riflettere un attimo sulla bellezza di tutto ciò: senza complessi progetti imprenditoriali, studi del mercato e del settore, benchmarking e tutto quello che sembra imprescindibile per lanciare un’idea di successo, è nato un luogo che riesce a rendere felici un sacco di persone di tutte le età e la cui fama non cala negli anni, semmai aumenta. Niente mascotte, niente pubblicità spinta, niente luci esagerate o effetti speciali, niente. Un progetto che è cresciuto e che funziona grazie ad un unico grande motore: la passione. E che è unico grazie ad un’altra cosa di cui spesso ci dimentichiamo: la semplicità.
Ecco. Semplicità e passione. Questo è quello che mi ha colpito dell’Osteria Ai Pioppi di Treviso e che sono certa che colpirà anche voi.
L’Osteria Ai Pioppi: come funziona e cosa si mangia
Prima di tutto c’è l’Osteria. Pranzare qui è già di per sé un’esperienza. Quella che una volta era una piccola osteria con qualche tavolo di legno ora è un tendone con tantissimi tavoli e panche e un servizio rapido e organizzato, come una sagra di paese. È sempre stato un ambiente davvero pieno di gente, piacevolmente caotico e molto festoso!
Ora però, con le normative anti-covid, è necessario prenotare (anche tramite whatsapp), perchè non tutti i tavoli sono disponibili, dovendo rispettare il distanziamento. In ogni caso la situazione è in perenne mutamento, quindi è sempre meglio controllare queste informazioni sul sito ufficiale anche per controllare gli orari di apertura che possono variare in questo periodo. E soprattutto tenere d’occhio l’apertura che ci auguriamo sia imminente!
Il servizio rimane comunque self-service: si trova un tavolo libero, si prende il numero eliminacode, si compila il menu e si fa ordinazione e pagamento in cassa (proprio come in sagra). Sarà la cucina ad avvisare quando il pranzo sarà pronto tramite l’apposito monitor.
All’Osteria Ai Pioppi si mangia veneto, ovviamente.
I piatti sono il meglio della tradizione rustica nostrana, ma con alcune accortezze: tanta carne (hamburger, braciole, costicine, würstel, pollo, soppressa), ma anche proposte vegetariane (formaggio cotto spettacolare) e vegane. Nel menu sono segnalati tutti i piatti senza glutine (tantissimi), addirittura le patatine fritte che è difficile trovare gluten free. Ci sono poi il baccalà alla vicentina, lumache con polenta, funghi fagioli, torte fatte in casa, gelato e il mitico “Caffè ai pioppi” aromatizzato.
I prezzi sono davvero economici, il cibo è ottimo, l’atmosfera è unica. E poi a disposizione delle famiglie ci sono anche seggioloni e fasciatoi, basta richiederli in cassa.
I bagni sono separati rispetto all’Osteria e si trovano sottoterra, molto spartani, anche perchè vi si accede con le scarpe ben infangate, quindi non aspettatevi un ambiente immacolato.
Il Luna Park Ai Pioppi, come funziona
E poi c’è il Luna Park, la vera chicca.
Si trova nel boschetto affianco all’Osteria ed è a disposizione dei clienti, pertanto non è possibile fare picnic o accedere al parco giochi senza aver pagato. Osteria e Luna Park sono un’esperienza unica ed è bello così.
Gli alberi attutiscono i rumori e garantiscono ombra tutto il giorno (nelle nostre foto li vedete spogli, perché era inizio primavera).
Come vi dicevo, le giostre sono tutte artigianali, progettate e ideate dal Sig. Bruno e adesso dal nipote. Pur essendo realizzate a mano, sono sicure, perché omologate da un ingegnere e costantemente controllate. Quando un’attrazione è poco sicura, perché magari ha piovuto e risulta pericolosa, viene temporaneamente chiusa.
Tutti troveranno di che divertirsi, ma ovviamente per ognuna è segnalata l’età minima che per i piccoli parte almeno dai 3 anni. C’è anche una bella mappa del parco nel sito: è interattiva e potete cliccare su ogni singola giostra per vedere di cosa si tratta e qual è l’età consigliata.
La giostra “storica”, la prima ad essere stata costruita è lo scivolo più alto. Davvero tanto alto.
Qui le dimensioni sono qualcosa di spettacolare, se pensiamo che sono state realizzate a mano. Ai Pioppi gli scivoli sono enormi e le altalene sono giganti. Lo vedete il n. 36? E’ un bob su rotaia. E il n. 37? Si chiama “pendolo” e non ha niente da invidiare alle montagne russe!
Parte del divertimento è data anche dal cercare di scoprire “come funziona” e la curiosità di vedere cosa succede dopo. Devo dire che per i bambini è davvero istruttivo!
Le giostre sono una quarantina, ma ne arrivano sempre di nuove, quindi vale la pena tornare non solo per divertirsi ancora e ancora, ma anche per scoprire cosa c’è di nuovo.
Per tutti i dubbi, nel sito c’è una sezione – molto ben organizzata – dedicata alle domande frequenti e ai dubbi più comuni.
Io, vi dico la verità: penso che siamo davvero fortunati ad avere qui vicino un luogo del genere, capace di trasmettere così tanti valori positivi e darci tanto divertimento sano e genuino. Il bello di questo parco è che quando ci sei dentro, non sai più in che anno sei. Tutto attorno a te ti fa pensare di essere in un’epoca nella quale si aveva poco, ma si faceva tanto e si viveva intensamente, si giocava e si correva fino a rimanere senza fiato e ci si stancava con grande soddisfazione. Emozioni che sono grata di poter far provare alle mie bambine che un giorno spero conosceranno più a fondo la storia di questa rarità nella quale hanno così volentieri giocato.
Se voi siete distanti, non posso che consigliarvi di trascorrere un bel weekend da queste parti, perché – ovviamente – nella provincia di Treviso non c’è solo l’Osteria Ai Pioppi da visitare e “la Marca” è incantevole (per avere un assaggio, vi abbiamo raccontato di una bella passeggiata a Cison di Valmarino).
Sì, ok, ma dove si trova l’Osteria Ai Pioppi?
L’Osteria Ai Pioppi si trova in provincia di Treviso, nel piccolo paesino di Nervesa della Battaglia, ai piedi del Montello, tra Montebelluna e Conegliano.
Per arrivarci, impostate il navigatore in via VIII Armata 76 e troverete un luogo appartato, immerso tra le colline e in vigneti. Un cartello giallo vi segnalerà l’entrata e ad accogliervi troverete un ampio parcheggio gratuito e ombreggiato.
Non mancate di visitare Treviso, una città a misura d’uomo, ricca di fascino, di “posticini carini” e che non potrà non farvi innamorare!
Silvia The Food Traveler says
Questo posto è un sogno, una sorta di paese dei balocchi (e della buona cucina) per grandi e per bambini. In effetti mi fa tornare in mente quando ero bambina e si giocava ai giardinetti pubblici con giostrine semplici e poi ci si riuniva tutti insieme per la merenda.
Claudia Bi says
È vero, l’impressione è quella, di grande semplicità! ☺️
Clerici Beatrice says
Che cosa alternativa questa osteria! In questo momento mi basterebbe davvero poter tornare al ristorante, ma in effetti è una bella idea per unire alla mangiata un bel week-end fuori porta!
Claudia Bi says
Esatto, è proprio questa la bellezza di questo posto! Un pranzo rustico e un pomeriggio di giochi…utile anche per smaltire! ? se non ci sei mai stata, te lo consiglio col cuore!
Simona says
Quando ho letto la parola “ecologico” in riferimento al luna park ero scettica. Sono onesta! Ora capisco perfettamente invece e trovo che sia davvero un’esperienza unica e da non perdere. Anche io come te non proverei la gabbia, ma sarei curiosa di provare le altre giostre, di capire come funzionano e poi di sperimentarlo in prima persona. L’unica paura sarebbe di salire sulle giostre dopo aver mangiato ahaha!
Claudia Bi says
Ah ecco, allora non sono l’unica! ?
Sì, sembra strano parlare di ecologia in un luna park, ma in realtà queste giostre non hanno nulla da invidiare ad altri parchi divertimento, anzi!