
Prima di partire per il nostro weekend sul Trenino del Bernina mi sono chiesta spesso quali potessero essere le fermate più belle da fare con i bambini, principalmente per due motivi:
⚠️ il tempo a disposizione è sempre poco, quindi non avremmo potuto effettuare molte fermate, dovendo rispettare gli orari dei treni;
⚠️ “sbagliare” nella scelta delle fermate da effettuare avrebbe potuto rovinare la nostra esperienza facendo annoiare o stancare troppo le bambine.
Viaggiare sul Trenino Rosso lungo la linea Tirano St.Moritz era un nostro sogno nel cassetto, una voce della nostra Family Travel Wishlist e io avevo grandi aspettative, dopo anni di occhi a cuoricino per le foto e i video di altri viaggiatori.
“Due giorni sono pochi, il treno ha i suoi tempi, orari svizzeri, la neve poi complica le cose…”
La vocina nella mia testa mi ripeteva questo, quindi sono partita con un po’ di ansia (come mio solito) e di preoccupazione di rimanere delusa.
Ora però posso rassicurarti che il Trenino del Bernina è entrato di diritto nella top 5 dei viaggi più belli fatti con le bambine: lo consiglio a tutti, ma proprio tutti, in qualsiasi stagione…specie in inverno!
E oggi con questo articolo voglio condividere con te quello che so sulle fermate della linea Tirano-St.Moritz perché anche tu e la tua famiglia possiate vivere questa bellissima esperienza che è una di quelle da fare almeno una volta nella vita (ma se riesci, anche di più!).
Un breve recap sul Trenino Rosso
Per sapere tutto e di più sul Trenino Rosso del Bernina ti rimando all’articolo con taglio pratico e organizzativo che ho già scritto qui nel blog:
Ma se arrivi qui una ricerca online e non lo hai ancora letto e vuoi capire subito di cosa stiamo parlando, sappi che il Trenino Rosso del Bernina è un treno svizzero che parte dall’Italia (Tirano) e porta in territorio elvetico inerpicandosi (letteralmente) su e giù per il Massiccio del Bernina e spettacolari valli alpine.
La tratta che da Tirano arriva a St.Moritz è Patrimonio Unesco dal 2008 per la sua eccezionale bellezza. In ogni stagione questo territorio riserva panorami incredibili ed escursioni incantevoli. Noi ci siamo andati ad inizio marzo, periodo ideale per vivere la tratta del Bernina con tanta neve.
Lungo questa tratta ci sono numerose fermate alle quali vale la pena scendere per esplorare il territorio, ma la scelta è ampia e i motivi per scendere ad ogni fermata del Trenino del Bernina sono MILLE.
Vediamo allora quali sono le fermate più belle del Trenino Rosso del Bernina, in particolare quelle che abbiamo provato, quelle che ci hanno incuriosito e che pensiamo siano interessanti da fare con i bambini!
Tirano, la fermata italiana del Trenino Rosso (429 m s.l.m.)
Il Trenino del Bernina parte proprio da qui: da Tirano, paesino di 8.800 abitanti in provincia di Sondrio in Lombardia.
Noi abbiamo alloggiato qui, ma non abbiamo avuto purtroppo occasione di visitare bene il paese di Tirano, ma ci piacerebbe tornare con un po’ di calma per ammirare questo piccolo gioiellino della media Valtellina e passeggiare fino al Santuario della Madonna di Tirano tra edifici liberty e localini accoglienti.
Con un po’ di tempo avremmo fatto volentieri la passeggiata fino alla Chiesetta di Santa Perpetua, se voi ne avrete la possibilità, trovi un po’ di info qui.

Brusio e il suo viadotto circolare (780 m s.l.m.)
Se fai una semplice ricerca per immagini sul Trenino Rosso del Bernina, uno degli scatti ricorrenti riguarda proprio il viadotto circolare di Brusio.
Qui siamo già in Svizzera, nel Cantone dei Grigioni, poco dopo la partenza da Tirano.
Dopo aver passato le fermate di Campocologno e Campascio, il Trenino Rosso percorrerà questo spettacolo di ingegneria incastonato tra i monti che sovrasta valli e paesini.
Il viadotto si trova tra le fermate di Campascio e Brusio, ma se vorrai fotografarlo (magari mentre uno dei treni ci passa sopra), dovrete scendere alla stazione di Brusio.
Dalla stazione di Brusio parte infatti un un sentiero che porta proprio sotto al viadotto, ma non so dirti molto di più, perché questa non è stata tra le “nostre” fermate, noi ci siamo limitati a fotografarlo e ammirarlo dal finestrino:

Per quanto la situazione “instagrammabile” mi attiri, noi abbiamo evitato questa fermata, perché scendere dal treno solo per cercare uno spot fotografico e aspettare un’ora perché passi un altro treno, non è propriamente un’attività che i bambini amano!
Le Prese e il Lago di Poschiavo (965 m s.l.m.)
Questa è una delle fermate del Trenino del Berninoa che più mi ha fatto dire “peccato”, mentre osservavo questo meraviglioso lago con il naso incollato al finestrino, consapevole che non era nel nostro programma.
La passeggiata attorno al Lago di Poschiavo dura circa un paio d’ore e lo spettacolo dei monti che si riflettono nelle acque del lago è qualcosa di magico, davvero. Non essendo molto distante da Tirano, ci siamo passati davanti per due giorni molto presto, perciò la tranquillità del lago e i pochissimi visitatori ci hanno fatto desiderare di scendere e godere di tutta quella bellezza in assoluta serenità.

Poschiavo con caccia al tesoro (1.014 m s.l.m.)
Principale comune della omonima valle, Poschiavo è un paesotto di 3.500 abitanti, attraversato dal fiume Poschiavino ed è uno dei Borghi più belli della Svizzera.
La sua posizione, sulla strada che conduce al Passo del Bernina, gli è valsa la sua gran fortuna.
Oggi, scendere dal Trenino Rosso e scoprire Poschiavo con i bambini, vuol dire soprattutto esplorare il suo centro storico.
Un modo semplice e divertente per farlo con i bambini è sfidarli con la Caccia al Tesoro ideata da Valposchiavo Turismo: la mappa si ritira direttamente alla stazione ferroviaria di Poschiavo, ci sono diversi livelli di difficoltà, luoghi da scovare ed enigmi da risolvere.
La prossima volta che torneremo sul Trenino del Bernina, non ci faremo mancare questa super attività!

Alp Grüm e lo spettacolo del Piz Palü (2.091 mt s.l.m.)
Spettacolare, unica, leggendaria. La prima fermata del Trenino ad oltre 2.000 metri.
Non prendetela come una fermata nella quale fare 100mila cose (almeno in inverno), perché il suo contributo al vostro itinerario sarà puramente contemplativo. Nelle altre stagioni, però, da qui partono numerosi itinerari, ma non avendoli provati, mi limito a segnalarvelo.
Scesi dal treno vi accoglierà l’omonimo albergo-ristorante, ma il vero spettacolo è sul retro, dove si staglia la vetta innevata del Piz Palü con il suo ghiacciaio.
Il panorama è davvero unico e la terrazza panoramica vi permetterà di godervelo appieno per l’ora che vi separa dal prossimo treno. E se fa troppo freddo, le sale interne con grandi finestre vi permetteranno comunque un’ottima vista sulle cime.

Ospizio Bernina, la stazione più alta del Bernina (2.253 mt s.l.m.)
Con la fermata successiva si sale ancora e qui, in inverno, il gelo è assicurato!
Sarà l’esposizione, particolarmente ventosa, ma ad Ospizio Bernina ci siamo davvero congelati! Di fronte ai binari si aprono il Lago Bianco e il Lago Nero, così chiamati per le loro particolari colorazioni (il primo è alimentato dalle acque del ghiacciaio che contengono silt e conferiscono una colorazione lattiginosa, mentre il secondo ha una tinta blu-nero).
In inverno potrete solo intravederli: di fronte a voi si stenderà un manto bianco di neve e ghiaccio. Non ci siamo avventurati sui laghi ghiacciati, perché dal ristorante ci avevano detto non essere sicuro, quindi ci siamo limitati ad ammirare (congelarci le sopracciglia) ed entrare al punto ristoro per un punch caldo.


Bernina Lagalb e Diavolezza per gli sciatori (2.081 mt s.l.m)
Da Ospizio Bernina il Trenino Rosso comincia a scendere per addentrarsi nell’Engadina e, se siete sciatori, non potete perdere le fermate di Bernina Lagalb e Bernina Diavolezza.
A Lagalb c’è la funivia che in pochi minuti raggiunge i 3.000 mt del Piz Lagalb.
È sicuramente una stazione molto frequentata, così come quella di Diavolezza e, non essendo lo sci tra i nostri piani, l’abbiamo solo osservata scorrere dal finestrino.

Morteratsch, passeggiata al ghiacciaio (1.890 mt s.l.m)
Quando Ferrovia Retica ci ha introdotto all’incantato mondo delle fermate del Bernina della tratta Tirano-St. Moritz siamo rimasti incantati all’idea di poter raggiungere a piedi il Ghiacciaio di Morteratsch.
Io non avevo mai visto “da vicino” un ghiacciaio e l’esperienza mi entusiasmava tantissimo, anche perché dopo aver letto “La Regina delle Nevi” ci è sembrata una bellissima occasione per mostrare alle bambine quello che è a tutti gli effetti il “palazzo di ghiaccio naturale” delle Alpi Svizzere.
Ecco perché siamo scesi alla fermata di Morteratsch e abbiamo imboccato a piedi il sentiero che parte appena dopo i binari, accompagnati dal libricino “Il grande sogno di Sabi”, anche questo ritiratile gratuitamente in stazione.
La passeggiata è su sentiero battuto e dura circa un’ora. Affiancata dalla pista da fondo, è completamente assolata, il che ci è valso (dopo le sopracciglia congelate di Ospizio Bernina) dei bei nasi rosso-sole per i giorni successivi! Non dimenticate la crema solare, ecco.
Lungo il tragitto alcune stazioni informative riportano la storia del ghiacciaio, aspetti naturalistici, ma anche culturali, ma soprattutto segnalano con tanto di date l’estensione che il ghiacciaio aveva negli anni.
Passo dopo passo, si percorrerà quindi lo spazio che il ghiacciaio ha lasciato libero, ritirandosi sempre di più, anno dopo anno, decennio dopo decennio, lasciando addosso agli escursionisti un misto di stupore e sgomento.
Ad ogni stazione, un timbrino e un pezzettino di storia aiuteranno anche i più piccoli a gestire la camminata che è totalmente pianeggiante ed è davvero incantevole. Arrivati quasi alla lingua del ghiacciaio, un picnic seduti sulle rocce e siamo rientrati, decisamente appagati.
Questa fermata per noi è assolutamente imprescindibile!

Pontresina e la Val Roseg tra cavalli e cinciallegre (1.773 mt s.l.m.)
Non vi dirò di scendere alla fermata di Pontresina per scalare il Piz Bernina, ma per fare un’escursione da sogno fino alla Val Roseg.
Qui occorre che vi prendiate un bel po’ di tempo, perché il sentiero che parte dalla stazione e arriva fino al cuore della valle è lungo 7 km ed occorreranno quindi un paio d’ore a piedi per giungere a destinazione.
No panic, però: non sarà necessario camminare sia all’andata che al ritorno, perché, a condurvi in questa valle incantata, ci saranno anche le carrozze trainate da possenti cavalli che incontrerete già alla stazione, girando a destra verso l’inizio del sentiero.
Le carrozze trainate da cavalli
Noi abbiamo camminato all’andata e preso la carrozza al ritorno, ma – col senno di poi – vi consiglio vivamente di fare il contrario, perché d’inverno rientrare a pomeriggio in carrozza significa prender molto molto freddo e anche perché così potrete godervi il ritorno senza il sole battente e con più serenità.
Riguardo alle carrozze, ce ne sono due tipi fondamentalmente: l’Omnibus, una sorta di minibus a trazione animale gestito da un’azienda per conto del comune che è il servizio più economico, ma anche il meno elegante. Si tratta di una o più carrozze che portano una decina di persone l’una e riguardo al servizio….noi però di questo non possiamo dire bene, dal momento che la corsa (ad orari fissi) che avevamo prenotato con largo anticipo è saltata il giorno stesso e abbiamo incontrato davvero poca comprensione per il disagio che ci ha causato (e no, nessuno sconto o riduzione).
Perciò posso solo dirvi che si spendono 70 € per 4 persone, ma vista la brutta esperienza, se dovessi tornare, prenderei un calessino privato che costa circa 150 € ma è sicuramente più intimo e piacevole ed anche più sicuro, dal momento che ce ne sono tanti che vanno su e giù per il sentiero.


Il Bosco delle Cince
Posto che già di per sé la passeggiata nei boschi innevati è bellissima (e non oso immaginare come sia in estate, ma credo sia semplicemente SPET-TA-CO-LA-RE), il Bosco delle Cince è in assoluto uno dei luoghi più magici in cui siamo stati.
Inizialmente ci sembrava di essere entrati nel boschetto di Masha Orso, perché gli alberi ricoperti di neve erano talmente belli da sembrare disegnati.
Ma mentre si cammina in questo bosco, che si allontana un po’ dalla pista da fondo che passa sotto, oltre agli alberi, si infittiscono anche i tanti piccoli movimenti che animano il sentiero.
Sono scoiattoli, piccoli roditori, ma soprattutto piccoli uccellini simpaticissimi.
Si tratta di cince, cinciallegre, picchi, ghiandaie che osservano gli escursionisti dai rami, in attesa di qualcosa da beccare e – credetemi – se offrirete loro qualcosa, verranno a prenderselo direttamente dal palmo della vostra mano!

Il sentiero è sempre battuto e ci sono dei tratti in salita e ghiacciati, dove occorre prestare un po’ di attenzione.
Alla fine del sentiero, dove la valle si restringe, troverete un hotel-ristorante da sogno che serve pasti self-service ed ha un buffet di dolci spaziale e mediamente molto costoso.
In assoluto questa è l’escursione che ci ha incantato di più!
St. Moritz, la bella…e costosa (1.775 mt s.l.m.)
Ed eccoci arrivati alla fine di questa carrellata di quali sono le migliori fermate da fare con il Trenino del Bernina. Questa è l’ultima fermata, ma non è il capolinea della tratta, solamente l’ultima fermata della tratta che è Patrimonio Unesco.
St. Moritz la conoscono tutti, è una tra le località alpine più esclusive d’Europa e patria del lusso e del glamour ad alta quota.
Non avevamo molto da fare a St. Moritz, ma abbiamo deciso di includere questa fermata nel nostro itinerario solo perché non avremmo avuto poi in seguito altri motivi di tornarci e ci sembrava sensato “chiudere il cerchio” (o meglio, il rettilineo) con l’ultimo step.
Scesi dal treno dovrete dirigervi a sinistra verso il centro città e avrete modo di ammirare il lago ghiacciato dove, in inverno, è possibile passeggiare. La città si trova più in alto e per raggiungere il centro si utilizzano le scale mobili che vi introdurranno in un mondo di mosaici ed esposizione fotografiche, giusto per ricordare che qui sono di lusso anche le stazioni!
In città abbiamo avuto modo di vedere boutique, boutique e ancora boutique. E poi vento, tanto vento, gelido vento.
Una merenda “al salto” agli stand esterni della storica pasticceria Hanselmann ci è costata come 4 pizze da asporto e qui si chiude ciò che abbiamo da dire di St. Mortiz.
Però in piazza c’era il WI-FI.


Conclusioni finali
Non ci sono fermate belle o brutte, perciò nell’organizzazione del vostro itinerario, per sapere quali fare, dovrete chiedervi che cosa volete fare nei posti dove il Trenino Rosso del Bernina vi porterà.
Volete camminare? Esplorare borghi? Camminare sulle sponde dei laghi? Tuffarvi nella neve? Sciare?
Quello che possiamo garantirvi, dopo 2 giorni su e giù per questa tratta, è che rimarrete a bocca aperta e tornerete con la memoria del telefono piena zeppa di foto con le quali cercherete di catturare quella bellezza, ma siccome non ce la farete non potrete che concludere che “valeva proprio la pena essere lì”.
Grazie a Ferrovia Retica che ci ha permesso di vivere appieno l’esperienza del Trenino del Bernina e che ci ha ben consigliato su quali fermate fare: informazioni e suggestioni che restituiamo a voi che ancora dovete partire, augurandovi un buon viaggio, anzi…Gute Reise!
Per acquistare i biglietti, avere aggiornamenti di prima mano, scoprire l’itinerario e calcolare i tempi tra un treno e l’altro, visitate il sito ufficiale di Ferrovia Retica:
Sito Ufficiale Ferrovia Retica ⬇️
Consigli di lettura
Il trenino rosso del Bernina. Da Tirano a St. Moritz, il viaggio e le fermate.
di Laura Valli e Giovanna Pedrana

Per chi ad una guida non può proprio rinunciare e ama partire preparato, imparato e organizzato, ecco una guida con buone recensioni sulla tratta Tirano-St. Moritz del Trenino Rosso del Bernina.
Salve. Ho letto con interesse l’articolo. Vi chiedo solamente di sapere se è necessario prenotare la corsa con i cavalli a Pontresina o se invece se ne trovano tante in loco. Nel caso occorra la prenotazione, mi potreste gentilmente indicare i recapiti (tel o e-mail)?
Grazie
Ciao Luigi, l’Omnibus va prenotato per non rischiare di restare a piedi, qui trovi tutte le info https://engadin-kutschen.ch/italiano.php
Le altre sono carrozze private e non ho i contatti, ma prova a cercare su Google “gite in carrozza Val Roseg”, magari qualcuno ha un sito! In ogni caso stazionano fuori dalla stazione, quindi immagino che si possa arrivare e prendere accordi direttamente con i cocchieri.
Il trenino del Bernina è una di quelle esperienze che ogni inverno mi ripropongo di fare ma poi continuo a rimandare. Ma direi che è arrivata l’ora di organizzare perché mi piacciono molto i viaggi in treno e questo deve essere spettacolare. Apprezzo molto i consigli sulle tappe da vedere e anche quello su St. Moritz che forse non merita così tanto.