L’11 novembre in Italia, ma soprattutto a Venezia, si celebra la Festa di San Martino e la tradizione vuole che si prepari un dolce che ai bambini piace tantissimo.
Perché?
Perché è facile da preparare, divertentissimo da decorare, ma sopratutto: è guarnito con tanti cioccolatini e caramelle!
Il soldato, il cavallo, il mendicante e l’Estate di San Martino
Il Santo è conosciuto da tutti i bambini soprattutto per l’aneddoto del mantello che è anche un bellissimo racconto di solidarietà.
Si narra che San Martino fosse un soldato dell’Impero Romano. Era di origine ungherese (al tempo Pannonia) e visse nel lontano IV secolo d.C.
A soli 18 anni si trovava in Francia, ad Amiens, dove era iniziata la predicazione del Cristianesimo, soppressa dalla dominazione romana.
Durante una ronda notturna, il giovane incontrò, sotto una pioggia incessante, un mendicante infreddolito, senza abiti che lo potessero riparare dal rigido inverno alle porte.
Provando pietà per quell’uomo, ma non avendo monete per fargli la carità, il soldato decise allora di scendere da cavallo e, con la sua spada, tagliò a metà il suo pesante mantello, donandone metà al pover’uomo.
La pioggia finì e un sole tiepido si levò con il mattino.
Quella notte a Martino apparve in sogno Gesù, vestito con metà del suo mantello che disse ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando il soldato si svegliò, il suo mantello era tutto intero: comprese allora la portata di quella visione e il senso profondo del Cristianesimo, decidendo allora di convertirsi. Dall’Italia se ne andò in Francia, a Poitiers, dove divenne sacerdote prima e asceta e vescovo poi.
Secondo la leggenda, grazie al gesto del Santo, ogni anno, intorno all’11 novembre, il sole ritorna a scaldare la terra e illuminare le giornate, in una settimana di bel tempo che è conosciuta come l’Estate di San Martino.
È questo il periodo in cui il vino nuovo arriva a compimento, complici anche le belle giornate, per questo il detto recita “A San Martino ogni mosto diventa vino”.
Il Dolce di San Martino
Per celebrare le gesta di San Martino, intorno all’11 Novembre è tradizione preparare il dolce di pasta frolla che, se capitate per Venezia in questo periodo, vedrete riprodotto e decorato in mille modi in ogni pasticceria.
Realizzarlo in casa non è per nulla difficile, anzi! E sarà un divertimento assicurato per i bambini che potranno decorarlo a loro piacimento e, perché no, dare un senso anche ai dolciumi di Halloween!
Ecco allora cosa dovete fare:
- Preparate la pasta frolla (noi usiamo la stessa ricetta dei biscotti):
- Dopo averla lasciata riposare in frigo, stendetela con un mattarello a 0,5 cm di spessore, aiutandovi con un po’ di farina;
- Dategli la caratteristica forma del Santo a cavallo (potete usare uno stampo o fare un disegno da ritagliare e appoggiare sopra alla frolla);
- Mentre cuoce, preparate la guarnizione: può essere ghiaccia reale oppure una ganache di cioccolato. L’importante è che si solidifichi bene, perché dovrà tenere i dolcetti attaccati;
- Quando il dolce sarà cotto, lasciatelo raffreddare;
- Una volta che il dolce sarà freddo, distribuite la glassa come più vi aggrada;
- Posate sopra alla glassa dolcetti di ogni tipo: caramelle gommose, confetti, smarties, cioccolatini, ecc.;
- Lasciate raffreddare e il dolce sarà pronto per essere azzannato!
Se qualche pezzetto dovesse staccarsi (di solito succede alle gambe), non preoccupatevi: con un po’ di glassa potrete letteralmente incollarlo.
Noi quest’anno ne abbiamo realizzati di grandi e piccoli, in tante varianti e colori.
La cosa bella di questo dolce è proprio poter dare libero sfogo alla fantasia e anche i bambini potranno realizzare le loro opere d’arte.
Come si festeggia San Martino a Venezia
A Venezia la festività di San Martino è una delle più sentite e non si limita alla colorata esposizione di cavalli ricoperti di caramelle.
A San Martino i bambini veneziani se ne vanno in giro per la città (anche se oggi, purtroppo, sempre meno) indossando una corona di carta e facendo un gran baccano con pentole e mestoli.
Girano per le calli, per case e per botteghe, armati del sachetin, cantando una filastrocca in dialetto e chiedendo dolciumi.
Non vi ricorda niente? Sembra proprio un Halloween in stile veneziano!
Tradizionalmente ai bambini venivano offerte caramelle e dolci di pasta frolla che riproducevano il Santo così come raffigurato nel bassorilievo presente all’Oratorio della Scuola di San Martino:
Io non ho esperienza in merito, qui in provincia non si usava girare per le case a San Martino. Ma ho trovato su Youtube questo video molto carino:
Il dolce di San Martino è invece diffuso il tutta la provincia di Venezia e non solo: oggi lo potete trovare in molte altre province del Veneto.
Il culto di San Martino a Venezia
Come abbiamo detto, a Venezia il culto di San Martino è molto sentito, probabilmente anche grazie alla presenza della Chiesa di San Martino Vescovo che conserva alcune reliquie del Santo di Tours.
Pensate che la Chiesa dedicata a San Martino è talmente antica che non se ne conosce bene la datazione. La storia della sua fondazione si perde nella notte dei tempi, in un periodo indefinito che va dal VI secolo d.C. fino all’VIII.
San Martino Vescovo si trova nel Sestriere di Castello, proprio vicino all’Arsenale e sorge su una delle Isole Gemini.
È una chiesa molto bella, in stile romanico-veneziano, anche se l’attuale configurazione è cinquecentesca ed è merito dell’architetto della Serenissima Jacopo Sansovino che ne ha addirittura stravolto l’orientamento, a seguito di un incendio.
Se volte capire com’era in origine, dovete immaginarla con le pareti in legno e il tetto in paglia, orientata ad est-ovest.
La Chiesa di San Martino Vescovo conserva alcune reliquie del santo: un drappo del mantello, un osso del dito e una tibia. E anche qui c’è un’interessante tradizione.
La tibia del Santo di Tours era stata ceduta alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista nel XVI secolo, in cambio di un aiuto economico per il restauro della Chiesa, con la promessa, però, di riportarla ogni anno nella sua sede originaria.
Ecco perché, ogni anno, si teneva una processione dalla Scuola Grande di San Giovanni fino a San Martino Vescovo per riportare la reliquia ai fedeli della parrocchia.
Filastrocca di San Martino
E per finire, per un San Martino che si rispetti, non può mancare una filastrocca.
Cosa ne dite di questa? È di Olga Siniscalchi.
San Martino sul destriero
galoppava, galoppava,
tutto avvolto nel mantello,
tutto assorto nel pensiero.
Nero il cielo, freddo il vento
ed un turbine di foglie…
Era autunno. San Martino
galoppando udì un lamento.
“Muoio”, un poverello
ripeteva irrigidito.
San Martino con la spada
tagliò a mezzo il suo mantello.
Che tepore! Al poverino
gli ritorna sangue e vita,
or ch’è avvolto nel mantello
del pietoso San Martino.
Ricomincia a galoppare
nel grigiore il cavaliere
quando tiepido il bel sole,
per prodigio, ecco riappare!
D’un azzurro intenerito
che ricorda primavera
si sinnova tutto il cielo,
pare il mondo rifiorito.
Consigli di lettura
La Storia di San Martino Ed. Il Sicomoro
Questa festività è l’occasione per raccontare ai bambini la storia di San Martino che racchiude un gesto di solidarietà che solitamente non lascia mai i bambini indifferenti.
Questo volumetto è economico, scritto e illustrato in maniera semplice.
San Martino si festeggia sia in Italia che in Europa e ogni zona ha le proprie usanze.
Quella di Venezia per noi è molto speciale, perché il Dolce di San Martino qui si prepara da sempre, come da tradizione.
Conosci altri modi di festeggiare San Martino?
Raccontacelo nei commenti, ti aspettiamo!
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